Innanzitutto un piccolo aneddoto. Quando ho prenotato questo libro in biblioteca (a dire la verita' e' stato mio cognato Fabio a farlo, visto che e' lui che gestisce i miei rapporti con la biblioteca!) ero convinto che si trattasse del primo volume della trilogia della fondazione tratto in inganno da questa
voce della Wikipedia. In realta', avrei dovuto leggere questo
approfondimento dove e' descritto nel maggior dettaglio il ciclo della Fondazione. Come per
guerre stellari infatti, la Fondazione e' nata come una trilogia, poi successivamente espansa ad un ciclo di 7 volumi. Cosi' nonostante Cronache della Galassia sia stato il primo libro ad essere pubblicato, nella cronologia degli eventi e' solamente il terzo. La cosa ancora piu' curiosa e' che sulla quarta di copertina dell'edizione che ho letto, c'e' scritto che si tratta del secondo e non del terzo episodio. Ad ogni modo, ho letto con molto gusto questo libro e spero che la continuazione sia altrettanto saporita!
Veniamo alla storia. Il libretto di sole 200 pagine ha una trama molto fitta e molto veloce. Non ci sono pause e la storia scorre talmente rapida che pretendere di fare un riassunto significa per forza tagliare parti fondamentali. Quindi, invece di scrivervi 198 pagine di avvenimenti accaduti alla periferia della nostra galassia verso la fine del Grande Impero, vorrei delinearvi i concetti che, secondo me, stanno alla base di questo libro.
La psicostoriografiaQuando un fisico pensa ad un gas, lo immagina come composto da milioni di particelle che si muovono in modo indipendente ognuna con una loro particolare velocita' e traettoria. In principio sarebbe possibile calcolare in modo analitico il moto di ciascuno di esse e di prevedere con certezza l'istante esatto in cui una determinata particella urtera' la parete della bombola che contiene il gas. Questa soluzione analitica e' pero' del tutto impraticabile perche' il sistema contiene talmente tanti corpi e sono talmente tanti ed eterogenei gli stati inziali, che nemmeno il computer piu' potente del mondo potrebbe risolvere il problema. Un approccio differente e' quello di vedere il gas come un tutt'uno e anziche' analizzare la storia di ognuna delle particelle del gas, si valuta lo stato del sistema caratterizzandolo con quelle che un fisico chiamerebbe grandezze termodinamiche: come la pressione, la temperatura, l'energia, l'entropria... Ora, a parte l'escursus fisico, possiamo dire che la psicostoriografia e' la termodinamica applicata alla societa': mentre e' impossibile prevedere quali saranno le scelte compiute da uno specifico individuo posto di fronte ad una crisi (dal greco scelta), se si dispone di un campione statistico abbastanza vasto ed omogeneo sara' possibile stabilire quale sara' la probabilita' che la societa' prenda una certa decisione piuttosto che un'altra.
La psicostoriografia e' il filo conduttore del romanzo (e di tutto il ciclo della fondazione). Il suo fondatore, lo scienziato Hari Seldon vive sul pianeta Trantor, l'imponente capitale dell'Impero Galattico ed e' visto dagli uomini di potere come una moderna Cassandra in grado di prevedere solo sventure. In effeti Seldon, avendo studiato un campione rappresentativo degli abitanti della galassia e' giunto alla conclusione che l'impero sia giunto al capolinea e che nel giro di pochi anni la sua eclissi sara' completa rigettando nella preistoria l'umanita' che vive sparpagliata nella galassia. Conoscere il futuro, non vuol dire, pero', poterlo cambiare a proprio piacimento e cambiare le sorti dell'Impero con un colpo di spugna. E' pero' possibile minimizzare il tempo che intercorre tra la fine dell'Impero corrente e il sorgere di un nuovo Impero galattico.
La conoscenzaL'imperatore non vede di buon occhio il fatto che uno scienziato si presenti al suo cospetto annunciandogli che il suo impero sta fallendo e nulla puo' fare per evitarlo, cosi' decide di esiliarlo. Questo pero' era gia' misteriosamente nei piani di Seldon che convince l'imperatore ad assegnargli l'intero pianeta Terminus, nell'estrema periferia galattica, povero, disabitato e inospitale, per potervi trasferire 100 mila persone con lo scopo di redigere l'Enciclopedia del sapere universale. Seldon, in realta', ha un piano che va ben oltre la stesura di un'opera, pur grande che sia. Lui ha gia' previsto una sequenza di eventi ineluttabili che condurrano gli uomini di Terminus, organizzati nella Fondazione Enciclopedia, a dare vita nel giro di soli mille anni ad un nuovo e piu' potente impero galattico, che raccogliendo le ceneri del presenti riporti l'uomo al suo ruolo centrale nella galassia.
La religioneLa vita degli abitanti di Terminus non e' per niente facile. In un pianeta lontano, senza ricchezze e con il solo scopo di raccogliere il sapere umano, si diventa immancabile preda delle barbare popolazioni vicine, prime a staccarsi dall'impero decadente. L'unico vantaggio degli uomini della Fondazione e' la loro conoscenza, in particolare nell'ambito dell'energia atomica. Questo e' anche l'unico deterrente che tiene lontani i barbari invasori. Appena 50 anni dopo la sua nascita, la Fondazione si trova ad affrontare una crisi senza precedenti: confidare che l'imperatore, lontano migliaia di anni luce, cerchera' di protegerre Terminus, oppure cercare di difendersi piu' o meno attivamente. La soluzione e' suggerita da un messaggio pre-registrato e temporizzato dello stesso Seldon, che come un Deus ex machina, dichiara che la Fondazione, nata con lo scopo di creare l'Enciclopedia universale, ora deve cambiare la sua fisionomia e alzarsi in piedi sulle proprie gambe per iniziare il lento processo di rinascita.
Sara' Hardin, l'allora sindaco di Terminus a trovare la via d'uscita alla crisi fondando una sorta di religione atomica. I religiosi vengono inviati come missionari sui sistemi solari vicini per portare l'utilizzo dell'energia atomica ormai dimenticata su questi mondi senza pero' trasferire le conoscenze, ma inculcandone un uso scaramantico e rituale.
Il commercioHardin e la sua teocrazia riescono brillantemente a superare la crisi, ma la soluzione e' solo temporanea e nel giro di un secolo, sono i sistemi solari appena piu' lontani a creare problemi. Non riconoscono la religione della Fondazione e oltrettutto sono ancora in possesso dei residuati atomici dell'Impero. Con loro ci vuole qualcosa di diverso per superare la crisi, qualcosa che la religione non e' piu' in grado di dare. Serve qualcosa di piu' laico che, anche se non riesce ad interagire in modo profondo con la societa', riesca comunque a cambiarne usi e costumi. La soluzione e' il commercio con il solo scopo dell'accrescimento della ricchezza. Tutti gli uomini, anche i piu' idealisti, sono sensibili alla vista dell'oro, specie quando lo si puo' ottenere in abbondanza e con la minima fatica.
Sara' quindi il turno del Primo Mercante Mallow di portare a termine questa nuova "Crisi Seldon" che mina la societa' della Fondazione. Con la sua rete di commerci andra' a stabilire tra pianeti vicini equilibri e legami basati sul benessere comune. Per quanto questa situazione durera' e garantira' stabilita' non ci e' dato saperlo, ma lo scopriremo presto leggendo il prossimo volume: Il crollo della Galassia centrale.