Li abbiamo già visti più volte entrare e muoversi un po' goffamente tra le scale e gli intralci vari all'interno degli edifici reattore fortemente danneggiati dalle esplosioni. Per il momento i robot a Fukushima hanno svolto attività di sopralluogo, scattando fotografie e registrando video, rivelando valori di radioattività ambientale, temperatura e umidità relativa, ma nel futuro il loro compito sarà molto più complesso e di primo luogo nelle attività ad alta esposizione. Nell'immaginario collettivo occidentale, il Giappone è la patria nativa dei robot, non solo quelli dei cartoni animati, per cui sarà ragionevole attendersi una fertile collaborazione tra l'industria cibernetica e gli enti impegnati nell'esecuzione della roadmap per il decommissiong di Fukushima, per la realizzazione robot altamente specializzati per la realizzazione di un compito specifico.
E' il caso, per esempio, del robot che vedete nell'immagine qui a destra, dotato di un corpo molto compatto e di una "testa" telescopica allungabile fino a 4 metri che gli permette di ispezionare aree difficilmente accessibili altrimenti. Sviluppato da un'ente di ricerca e sviluppo, insieme ad una divisione della Honda, è stato utilizzato la scorsa settimana per un sopralluogo all'interno dell'edificio del reattore 2 con lo scopo di analizzare lo stato della parte superiore del pian terreno, monitorare i livelli di dose ambientale a quell'altezza e di conseguenza pianificare le operazioni necessarie per la diminuzione dell'esposizione nel prossimo futuro (schermatura, decontaminazione...).