Per chi se lo fosse dimenticato, basta aprire Google per avere un reminder, oggi è la festa del papà e sarebbe un giorno normale se non ci fossero i figli, con un disegno con i pastelli o con una telefonata a renderlo speciale.
La notte appena trascorsa è stata piuttosto movimentata, con entrambi i nostri piccoli insonni: una per il mal di denti che piangeva senza pace e l'altro che faceva avanti e indietro dal bagno per qualcosa di indigesto. E proprio quando ero tutto impegnato in questo lavoro straordinario che mi sono tornate alla mente le stupende parole di Giacomo Poretti - meglio conosciuto da tutti come il baffetto del trio Aldo, Giovanni e Giacomo - raccolte in un articolo apparso su La Stampa di ieri, intitolato: Giacomo: è più facile fare il premier che il papà.
Prendete cinque minuti del vostro tempo per leggerlo, poi spendetene un minuto per pensare se siete un papà moderno o uno di quelli di una volta, e prima di passare oltre, investite un altro minuto, magari due e fate un colpo di telefono al vostro papà (sicuramente uno di quelli di una volta), solo per dirgli tanti auguri, o anche solo "ciao come stai?" se fare gli auguri vi sembra una cosa da asilo ormai passato di moda.
Io, lo faccio così: Auguri papà!