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28 agosto 2011
Higgs o non Higgs
Era la fine di luglio, i fisici delle particelle di tutto il mondo si erano radunati a Grenoble per EPS-HEP, ovvero la conferenza della società europea di fisica sulle alte energie, e gli occhi di tutti erano puntati sui possibili segnali della scoperta del bosone di Higgs. I due grossi esperimenti a LHC incentrati su questa ricerca avevano individuato una regione di massa con lieve eccesso di eventi, un abbozzo di quello che poteva essere la grande scoperta. Nessuno però si era lasciato andare a facili entusiasmi e tutti con i piedi saldamente incollati a terra si erano dati appuntamento all'altra grande conferenza estiva con più dati analizzati perché se sono rose fioriranno e se è il bosone Higgs non può continuare a nascondersi a lungo.
E così ci ritroviamo a Mumbai, per la conferenza Lepton-Photon 2011, per riprendere il discorso da dove lo avevamo interrotto. Tutti speravamo che raddoppiando la quantità di dati accumulati, quel piccolo eccesso di eventi sarebbe divenuto ancora più pronunciato e invece la sua significatività statistica è passata da 2.8 a circa 2 sigma, che in termini più semplici significa che la probabilità che quello sia veramente un bosone di Higgs è passata dall'oltre 99% al 95%. Questa tendenza, esattamente opposta a quella che ci stavamo aspettando, è frutto sia dei nuovi dati sia della migliore comprensione di tutti i meccanismi di produzione di quella tipologia di eventi che non comprendono l'esistenza del bosone di Higgs.
Se quindi da un lato scendono le speranze di aver trovato il tanto cercato bosone, dall'altro si estende sempre maggiormente l'intervallo di masse in cui ne è esclusa la presenza. Gran parte della regione di massa compresa tra 145 e 466 GeV è stata esclusa al 95%, il che significa che il bosone di Higgs ipotizzato dal modello standard non ha una massa appartenente a quell'intervallo e questa previsione ha un livello di confidenza già piuttosto alto.
Questa informazione è racchiusa nei grafici che vi riporto qui a lato. Sono quelli di ATLAS, combinati su tutti i canali di decadimento e con luminosità integrata (leggi campione statistico) fino a 2.3 fb-1, oltre il doppio dei grafici di luglio. I due grafici sono di fatto lo stesso, solo che mentre il primo spazia da 100 a 600 GeV per la massa dell'Higgs, il secondo è uno zoom nella regione tra 100 e 240. L'interpretazione di questi grafici è un po' complessa, ma cerco di illustrarvela con parole semplici. La linea nera tratteggiata, etichettata come expected rappresenta il risultato delle simulazioni fatte al computer se il bosone di Higgs previsto dal modello standard non esistesse. Questa linea tratteggiata è circondata da una banda verde più stretta e da una gialla più larga che rappresenta l'errore di questa simulazione. La linea nera continua invece rappresenta quello che è veramente osservato nell'esperimento: quando la linea continua scende sotto il livello di 1 (linea tratteggiata orizzontale) allora la presenza del bosone di Higgs per quella massa viene esclusa. Dobbiamo cerca il bosone di Higgs in tutti quei punti in cui la linea nera è più alta di 1 e quando lo troveremo, la linea nera si allontanerà parecchio non solo da quella tratteggiata, ma anche dalle regioni colorate.
L'eccesso che era stato misurato a luglio compreso tra 125 e 160 GeV circa si è ridotto a quella montagnola di eventi che vedete centrata a 127 GeV e che sfiora la parte superiore della banda gialla.
A questo punto non ci resta che attendere nuovi dati, e parafrasando le parole del direttore della ricerca del CERN, l'italiano Sergio Bertolucci, la scoperta è garantita entro i prossimi 12 mesi: se l'Higgs esiste, non avrà più spazio per nascondersi e se non esiste, quella sarà già una scoperta!
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27 commenti:
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se non esiste, quella sarà già una scoperta!
RispondiEliminaFosse la volta che si rassegnano ;-)
se non dovesse esistere sarebbe un bel casino...bisognerebbe riformulare molta fisica delle particelle
RispondiEliminaesatto! E la cosa non sarebbe per nulla male. Ci ritroveremmo nella stessa situazione di Einstein quando si è accorto che la relatività classica spiegava molte cose, ma non tutte. Quello che ha fatto è stato fare un passo indietro, rimettere in dubbio le proprie certezze e dire: ricominciamo da capo e vediamo cosa succede. Onestamente non so cosa preferire, se un bosone di Higgs oggi o tanta nuova fisica domani.
RispondiEliminaSarà il titolo del nuovo post: meglio un Higgs oggi o tanta nuova fisica domani?
Senza dubbio preferirei non ci fosse. Che qualche essere umano possa arrivare a una teoria unificata (come non è il modello standard) coerente e completa non è detto, ma per quel che mi riguarda è ineludibile il bisogno di pensare che la sua assenza significhi qualche deficienza e per questo auspico che qualche nodo venga al pettine, assottigliandone abbastanza i denti.
RispondiEliminaSenza dubbio, si potrebbe pensare che il modello standard sia "sbagliato" anche trovandolo, 'sto bosone, ma l'esigenza di una modellizzazione completa e coerente potrebbe iniziare a puzzare di istanza (se non teoria) metafisica nel senso peggiore del termine.
Poi chiaro, magari è un modello valido la teoria delle stringhe e a quel punto, da quel che ho sentito dire non avendola mai maneggiata né avendone i mezzi, bisognerebbe "aspettare" di costruire acceleratori di particelle di dimensioni letteralmente ultrastratosferiche... anche questo sarebbe frustrante. Ma si potrebbe pensare di trovar sempre il modo di scovare esperimenti o evidenze decisive in un modo o nell'altro, oppure di affinarne le previsioni fino a suddividerla in diverse famiglie di modelli dalle previsioni controllabili differenti. Ma quel che dici tu, Toto, credo che sia la prospettiva più eccitante che possa dare un ambito di ricerca: molti indizi che non stanno tutti insieme secondo nessuna versione dei fatti nota e il bisogno di immaginarsi una storia che, smontando qualche o tutti i pregiudizi che finora si sono creduti realtà di fatto, possa includerli in una storia completa e coerente che poi è lo stesso che dire sensata.
@google-0e36fa3fdb9a7a79b1121b7d1e19b167:disqus come al solito i tuoi commenti sono delle perle di poesia.
RispondiEliminaLo SM (lasciamelo dire usando l'acronimo inglese) non è la teoria del tutto, ma del quasi tutto. E secondo me, ma credo anche secondo te, è proprio quel quasi a renderlo ancora più intrigante. D'altro canto il "quasi" renderà molto difficile la sua uscita di scena perché in molti si sentiranno a disagio a lasciare la strada vecchia (seppur sbagliata) per una nuova, più estesa e generalmente più valida. Non a caso la supersimmetria è comunque un'estensione del modello standard, piuttosto che una sua completa riscrittura, come per esempio il Minimal Supersimmetric Standard Model (MSSM)
Ricordo una delle ultime lezioni di meccanica razionale, quando il prof ci ha detto: tutto questo formalismo che abbiamo introdotto fino a qui deve venire rivisto introducendo la relatività. E noi a domandarci: ma non è allora tutto inutile? E lui ci ha risposto di no, perché il 99.99% delle attività umane rientra nella relatività galileiana e quel restante epsilon si riduce al GPS (forse l'unica applicazione umana in cui la relatività generale è essenziale).
Così in un futuro, quando ci sarà la GUT o la TOE, si insegnerà comunque lo SM per la sua eleganza, per la sua precisione all'interno del dominio di competenza e perché no, anche per la sua incompletezza.
Domanda filosofica tipo Marzullo: ma il giorno che verrà pubblicata la TOE, l'umanità sarà più colta o un più triste per non avere null'altro da scoprire?
Riflessioni interessanti entrambe. Personalmente, concordo con Efraim e anche con te in fin dei conti mi pare di capire. Non trovare lo Higgs (e io ormai ne dubito da qualche tempo) costringerebbe i fisici a mettersi a tavolino e rimettere in discussione parecchie cose. E credo che sia arrivato il momento, ho l'impressione che con l'apparato formale costruito di qui non si vada più avanti di così.
RispondiEliminaIl MS "funziona", più o meno. Ma ci sono molte zone di ombra formali nelle GUT (già nella QCD, se vogliamo...) e ancora più nella teoria delle stringhe (o dovrei dire nelle teorie delle stringhe ).
La quale, anche se non sono esperto in materia e la matematica coinvolta è un po' al di là delle mie possibilità :-), mi sembra il classico esempio di come si stiracchiano le teorie pur di non abbandonarle.
Ma parlando di TOE, che ne pensate della proposta di Lisi Garrett?
L'ho letto tutto una volta, ma devo tornarci su almeno un paio di volte per essere sicuro di aver capito tutto e poi ti rispondo :)))
RispondiEliminaOk, attendo con curiosità. Non so cosa si possa dire di male di te, ma di certo non che non mostri pazienza e tolleranza :)
RispondiEliminaDeduco che, con o senza rilettura, tu preferisca non rispondere. Comunque c'è la possibilità di iscriversi ai commenti e, se dopo questa sollecitazione, volessi cimentarti, leggerò di sicuro.
RispondiEliminano, non sia mai! è che sono piuttosto impegnato e oggi è stata una giornata piuttosto confusa. Tu iscriviti che io ti rispondo, spero prima che poi!
RispondiEliminagrazie per la pazienza!
Certo, attendo con trepidazione, ma senza ansia... :)
RispondiEliminaIo sono piuttosto positivista verso la teoria del tutto. Però è necessario che diamo un limite a questo tutto, in modo da far sparire il quasi perché lo abbiamo semplicemente inglobato nella definizione di tutto.
RispondiEliminaCosa intendo per tutto?
Visto che ci stiamo inoltrando in una discussione piuttosto filosofica, mi permetto di dire cosa vorrei e cosa non mi piacerebbe.
Mi accontenterei di una teoria fisica che spiega i fenomeni fisici dal più piccolo al più grande. Sarebbe un notevole valore aggiunto se questa teoria fosse in grado di fare previsioni anche su sistemi complessi e non esclusivamente su modelli stilizzati di realtà e ridotti al minimo essenziale.
Non mi piacerebbe avere una teoria per spiegare il comportamento umano, preferirei che questo resti imprevedibile e fuori dagli schemi. Che ci siano gusti e pensieri differenti e che non si possa venire classificati come un autostato di un certo operatore o come l'esito di una certa misura.
Saranno in grado gli uomini di trovare una teoria per questo tutto?
Sì, assolutamente sì, perché non è proprio IL tutto, ma un tutto che l'uomo si era posto come obiettivo. In questo senso, la teoria del tutto la possiamo vedere come la teoria di un tutto in continuo divenire con il tutto che diventa sempre più tutto.
Però forse sto vaneggiando e ho completamente perso l'orizzonte :)
Scusa, non ho nemmeno riletto prima di postare. Ci sono dei periodi contorti assai: me ne scuso, anche se almeno così è più sintetico (fai te :)
RispondiEliminaDirei che si capisce tutto anche se non lo avevi riletto (uno dei vantaggi di questo sistema di commenti è che in caso puoi anche correggerli!).
RispondiEliminaDirei che siamo sostanzialmente d'accordo sul tutto! La mia primordiale domanda: "e adesso cosa ci mettiamo a scoprire?" era in realtà molto specifica ai fisici delle particelle, molti dei quali (secondo il mio miserrimo parere) si ritroverebbero davvero spaesati nell'avere a disposizione una teoria del loro tutto.
Mi piace anche l'analogia termodinamica della società. Anche se potenzialmente possiamo metterci a seguire il comportamento di ogni singolo atomo in una bombola di gas, il comportamento complessivo sarà comunque ottimamente descritto da poche variabili termodinamiche macroscopiche. Come a dire, magari non riusciremo a comprendere le motivazioni di ogni singolo essere umano, ma se immesso nella società, allora tutto cambia.
Grazie per gli interessanti spunti!
Ciao efraim, secondo me la società umana e' governata da deterministi meccanicisti in varia salsa, (anche la statistica in finanza viene elegantemente ribaltata in "meccanismi di funzionamento") perché il fine e' "comandare" le masse, quindi ogni teoria che ne sconfessi la possibilità ultima e' inaccettabile. Io sono daccordo con l'impostazione che considera la conoscenza umana come un asintoto verso la "verità". Sara' per sempre in progresso ma senza mai esaurirsi. Gli esseri umani non sono particelle e neanche le particelle sono particelle, se le concepisci cosi' fino ad un certo punto puoi pensare di aver capito qualcosa, ma piu' ne sei convinto e piu' la verita' ti sfuggirà, più ti irrigidisci nel "meccanicismo" più perdi contatto con la natura. Le leggi del micro non permangono nel macro, e il comportamento delle masse non e' paragonabile alla meccanica dei gas. A chi vuol comandare piacerebbe molto, e quasi quasi ogni tanto crede di riuscirci ... Fino al prossimo salto quantico inaspettato e imponderabile :-) e per fortuna nostra le code delle gaussiane sono asintotiche ...
RispondiEliminaMi sembrava strano che non fossi ancora intervenuto!
RispondiEliminaPer fortuna nostra le code delle gaussiane sono asintotiche, ma integrabili
ps. da che parte sei del mondo?
Lieto di trovarmi d'accordo con te.
RispondiEliminaRiguardo ai fisici delle particelle, non temo si sentiranno inutili come i casellanti, almeno finché verosimilmente ci saranno problemi applicativi importanti da risolvere. Non dico che per forza una GUT dovrebbe sortire semmai l'effetto opposto, come per i genetisti la mappatura completa del genoma umano, ma mi pare chiaro che fra loro siano pochi e verosimilmente abbastanza intelligenti da trovarsi altri temi vicini d'elevato interesse quanti lavorano a una GUT: anche al Cern la maggior parte di chi ci lavora si occupa di sviluppare procedure che in buona parte possono tornare utili anche una volta trovate tutte le particelle. Per incisio, una GUt potrebbe scoprirsi anche dopo aver scoperto che esistono tutte e sole le particelle previste da SM, per esempio dando ragione delle differenze fra elettricità e magnetismo e fornendo un'ontologia più soddisfaciente del binomio onda-particella: per chi volesse continuare a pensarci, non mancano i motivi per trovare modelli "migliori" anche nell'eventualità che questi non potessero fornire previsioni diverse.
Ciao Guglielmo, sono sostanzialmente d'accordo su tutto - ho sempre considerato la verità un asintoto, tanto quanto la realtà è trascendente alla mente che crea modelli che si può essere inclini a considerare la pelle della realtà stessa, ma sono più simili a vestiti o a strumenti "ciechi" - e ti risparmio le per me belle suggestioni connesse al discorso (per esempio il fatto che, come le particelle non sono particelle, nemmeno gli esseri umani sono esseri umani) ma che partono per la tangente. Su un punto, però, non lo sono. I modelli possono spesso essere applicati in ambiti diversi, con i debiti adattamenti, la qual cosa può anche essere considerata sinonimo di intelligenza umana e, se il modello funziona, che piaccia o meno, allora è più tendente al vero di tesi diverse incapaci di fornire previsioni altrettanto corrette. I comportamenti e le dinamiche sociali sono in larga parte prevedibili, date certe condizioni, e per questo anche ampiamente manipolabili da chi ha il potere per farlo. Gli esempi sono innumerevoli e, anche se mai determinati con assoluta precisione, entro certi limiti assolutamente determinabili con certezza. Gli esempi sono innumerevoli, ma basti un'applicazione su tutto: come si spiegherebbe altrimenti l'enorme fatturato e la entro certi limiti diretta correlazione fra investimenti e resa della pubblicità, rispetto ai condizionamenti della quale ciascuno è fondamentalmente libero ma grazie alla quale in media siamo portati a comperare (eleggere, apprezzare un valore) cose che, senza, non desidereremmo?
RispondiEliminaPer fortuna, però, resto d'accordo anche con la tua tesi, che l'ambiente sociale si presti (ancora e per sempre, anche se indubbiamente sempre meno) a salti inaspettati e a riconfigurazioni imprevedibili e incontrastabili dall'ordine costituito e da chi ne manovra i parametri. Ma per un motivo diverso: non c'è dubbio che le società appartengano al regno delle scienze della complessità, del kaos matematico e, in qualunque struttura caotica, anche nei gas, così come nell'evoluzione e negli ecosistemi, vale la regola che, anche se è impossibile produrre riforme nelle modalità di reazione alle variabili ambientali anche "colpendo" i centri della forma caotica, possono sempre avvenire delle trasformazioni di stato (spesso negli ambienti più "marginali" del sistema caotico) in qualche elemento del sistema, tali da "contagiare" l'ambiente circostante e soppiantare il sistema e le sue regole. Se ci fai caso tutto al mondo muta così, prevedibili o meno che siano (e lo sono) nella cornice dei parametri sociali i fenomeni che possono darsi imponendo certe variazioni di alcune variabili.
Mi pare inoppugnabile, che, al variare di certe condizioni sociali, sia sempre più facile e precisa la prevvisione delle conseguenze certe all'interno di un sistema sociale, ma lo è pure che i sistemi sociali anche quelli che hanno imparato a usare con perizio tutti gli strumenti di manipolazione, distrazione, oppressione e terrore disponibili nella propria epoca siano sempre soggetti a questo pericolo...
Si sono d'accordo, eppure non basta. Molte volte chi comanda millanta strumenti mirabolanti, per "padroneggiare il futuro". Qualche volta riescono a prevedere il futuro, e quindi a sentirsi divinità,ma il più delle volte no, e ciò che millantano serve solo per creare uno stulo di accoliti fedeli. Sono più come moderni sacerdoti tecno-qualcosa che veri condottieri. Su 100 di spesa pubblicitaria forse solo il 2 o 3 percento enfatizza i ritorni, il resto e' autoreferenziale. Se avessero veramente il potere di comandare il futuro non ci sarebbero i tracolli economici e finanziari che vediamo. In realtà la natura stessa del modo di produzione e' anarchico. Chiunque può investire (se ha i capitali) in qualsiasi cosa, e' completamente libero di farlo. Quindi la funzione più importante per la società, cioè, l'indirizzo delle risorse per il futuro, e' lasciata nelle mani del caso, anche se servono più chimici, fisici, ingegneri, artisti, poeti, educatori, (ma anche una migliore chimica, fisica, ingegneria ...) assistiamo ad un tripudio di faccendieri, prostitute, avvocaticchi, e magistraticchi. Chi comanda, e' in balia del sistema, che ha partecipato a creare, ma lo siamo anche noi ... Fino a quando non si dirà Basta!
RispondiEliminaCiao Toto, sono in Italia ... lavoro e se tutto va bene a Dicembre mi trasferisco definitivamente. Saluti
RispondiEliminaIntegrabili ... Puoi sapere che il tutto e' uguale al 100% ma non quale effetto avrà il fenomeno x probabile allo 0,0000000 ... 1 % dei casi. E quando il cigno nero (Nassim Taleb) appare tutti a dire .... Incredibile ... Non avrebbe dovuto accadere .... Era quasi impossibile. ;-) Attento e' la convinzione che fotte le persone. ... E tutti i loro manufatti.
RispondiEliminaPer conoscenza, ho linkato questo post con l'ultimo mio. E, per amor del vero, sarei molto curioso di sapere che ne pensi tu e pure Guglielmo e chiunque. Per non spammare, comunque, non lo linko...
RispondiEliminaIn risposta a efraim nickname circa questo commento.
RispondiEliminaNon ti prometto una risposta, ma certamente di leggere il tuo post. Ci posti l'indirizzo? Grazie :)
Mannaggia, avevo risposto stamattina dallo smartphone, ma vedo che non l'ha preso...
RispondiEliminaecco lo shortlink: http://wp.me/p17JYm-Bz
Pensavo conoscessi l'indirizzo del sito, visto il tuo parlar del quasi in un modo che mi era parso allusivo, e fino a pochi minuti fa era l'ultimo post...
coincidenze! ho usato quasi perché era la parola giusta e perché era la chiave di volta in un capitolo di un libro che ho letto sull'argomento.
RispondiEliminaAppena ho un attimo leggo il tuo lungo post!
Ma guarda il quasi caso, però!
RispondiEliminaOvviamente il discorso riguarda più quello iniziato con Guglielmo, che mi spiace non sia proseguito, ma non implica alcuna componente valutativa (sebbene sulla sua base si possano valutare molte delle pretese e aspettative su come potrebbe cambiare il mondo): riguarda solo le condizioni di possibilità di qualunque cambiamento sistemico in contesti complessi e, infatti, pretende di corrispondere alla natura di tutti i cambiamenti realmente intercorsi nonché alle ragioni del fallimento dei tentativi di cambiamento che non rispettavano queste condizioni.
Comunque supponevo anche avessi letto altro, sul mio blog e, se così non
RispondiEliminaè, ci terrei forse anche di più (dipende credo da quanto ti possono
interessare gli aspetti valutativi, deontici, valoriali, normativi,
cioè argomenti di carattere socioeconomopoliticulturale, che dal mio
punto di vista riguardano la possibilità per i nostri figli di godere di
una vita dignitosa, ma che non mi scandalizzerei affatto se tu dessi
per assodato che il modello sociale standard non solo è quello che ha
funzionato meglio finora, ma che può funzionare senza condurci alla
catastrofe - il perché l'ho argomentato in altri post, per esempio
http://www.efraim.it/2011/09/se-te-ne-fotti-ti-fotti/ - e, insomma,
lasciamo perdere se, come immagino, preferisci)...
Ma ci terrei, dicevo,
che tu potessi conoscere non tanto le dichiarazioni mediatiche, quanto i
fondamenti che stanno alla base delle critiche di ECRR a LNT, non solo
perché sono l'espressione più compiuta e argomentata con competenza che
non posso giudicare, ma che pare elevatissima, delle perplessità, o
meglio, dello sconcerto che ho provato venendo su queste pagine a sapere
di LNT. A maggior ragione poi conoscendo la base empirica. A mio
avviso, indiscutibilmente, anche se dai mostra di una tolleranza
maggiore di quella che avrei rispetto alle pretese di scientificità
delle Wanne Marchi del caso, questo è un esempio lampante di buona
scienza, nel senso di lavoro di ricerca fondato sul rispetto più pieno e
consapevole ddel metodo scientifico (ed è il metodo l'unica
caratteristica che differenzia la scienza dalla magia). Insomma, per
favore, piuttosto, leggi qua
http://www.euradcom.org/2011/ecrr2010.pdf
e dimmi che ne pensi.
Finché nessuno scienziato o qualcosa del genere, fautore del nucleare che c'è stato finora, risponde nel merito delle questioni di metodo (per me indubbiamente ancor più rilevanti) e dei loro riscontri a queste tesi - e non parlo di denigrare o ignorare, che sono artifici retorici per primeggiare che di scientifico non hanno nulla - la sua posizione non può sembrarmi più fondata di quella di un Berlusconi o di un Obama che parlano con cadenze da pendolo ipnotico di crisi finita, superata, superabile con questo o quello stratagemma che logicamente non può fare che ritardare acuendolo il pieno deflagrare della stessa.
Da un politico, destra o sinistra non fa nessuna differenza, me lo aspetto come di avere un aspetto allo specchio, ma da degli scienziati non vorrei.Neanche quando ci sono in ballo tanti soldi, nemmeno se si valutasse che anche i rischi e danni oggettivi del nucleare, comunque, sarebbero inferiori a quelli delle alternative effettive ma si opinasse che il popolo bue non può comprenderlo quindi meglio ingannarlo per il suo stesso bene.
Pensavo che tu avessi letto come mi ero espresso sul tema, effettivamente in modo piuttosto infelice - e avessi deciso che non valesse la pena di rispondermi. Forse vi avevo accennato anche qui ma difficilmente mi avevi risposto con altre considerazioni che la difficoltà nell'immediato di affrontare tutte quelle pagine. Ci mancherebbe, ma hai tutto il tempo, anche per cominciare, capire che sono stronzate e dirlo (magari spiegando perché). Tanto ormai la frittata è fatta e se nei prossimi anni e decenni i casi di tumore in Giappone subissero incrementi corrispondenti, non basterebbe la Pravda a nasconderlo, né i sondaggisti berlusconiani a orientare e alterare, determinandoli, i dati. Invece mi piace assai l'apertura mentale che dimostri e il rispetto che sembri nutrire per il metodo scientifico, quindi da te mi aspetto proprio di sapere se ci sono delle controdeduzioni da opporre a roba che, ha fin troppo l'apparenza di essere fondatissima...