In realtà è da quasi una settimana che al lavoro sto "giocando" a fare il chimico, che non sono, ma oggi per la prima volta mi sono trovato a destreggiarmi tra beaker e acidi, soluzioni e siringhe, colonne di separazione e buffer, il tutto nonostante il mio terrore per gli aghi!
Tranquilli non ho iniziato un cammino di conversione è solo che stiamo cercando di automatizzare una procedura di separazione isotopica e di labelling di peptide attraverso un sistema computerizzato (vedi foto) che è in grado di trasferire liquidi, diluirli, mischiarli e fare il lavoro di un chimico senza che il chimico ci metta le mani. Questo è particolarmente importante quando si vuole che la procedura sia ripetuta in maniera esattamente identica e quando i liquidi in gioco sono difficili da maneggiare, nel nostro caso, per esempio sono radioattivi.
Come prima cosa abbiamo preso una chimica quadratica media che con il suo bel camice pulito e i guanti d'ordinanza ha eseguito l'intera procedura a mano usando una soluzione solo debolmente radioattiva. Poi abbiamo preso un chimico, non di così bell'aspetto, bisogna ammetterlo, ma che volentieri ci ha dato una mano a enumerare tutti i singoli passaggi della procedura e a schematizzare le connessioni idrauliche dello strumento. Questo infatti deve essere connesso a tutti i vari recipienti delle sostanze chimiche in gioco. E, infine, ieri dopo aver insegnato al Pc come doveva fare, abbiamo fatto la prima prova. L'abbiamo interrotta più o meno a metà perché avevamo individuato dei piccoli errorini che andavano corretti. Fino a qui tutto normale e secondo i piani.
Oggi abbiamo ripetuto l'esperimento, ma né il chimico, né la chimica erano disponibili così un ingegnere e un fisico (io) hanno deciso di giocare con le provette. Avevamo fatto solo il primissimo passo della procedura e ci siamo subito accorti di aver sbagliato. E quello è stato l'inizio della fine, per correggere quel piccolo errore di cablaggio abbiamo cominciato a modificare la procedura prevista aggiungendo e togliendo passi e rimediando agli errori che andavamo via via accumulando con interventi "a mano". Abbiamo perso l'incontro per manifesta inferiorità tanto per usare un linguaggio pugilistico, al termine di 40 minuti di processo il nostro prodotto era ancora lì nella colonna di separazione e non ne voleva sapere di venirne fuori. Lunedì ci riproveremo, dopo un lungo weekend di riflessione.
P.S. A parziale compensazione della nostra autostima, subito dopo esserci dichiarati sconfitti dalla chimica, si è presentato un problema elettronico ad uno dei nostri sistemi a radio-frequenza. Un problema decisamente più attinente alle nostre competenze, e che abbiamo individuato e risolto in pochi minuti.