Con una ferita lunga chilometri di lavori in corso sul lungo lago, Como si tinge di blu e si scopre bella, anzi bellissima, di notte nelle sue piazze. Ieri, dopo cena, siamo andati a fare un giro nonostante il freddo a Como per ammirare le luminarie natalizie che ci avevano detto essere proprio originali.
In effetti al posto delle solite stelline gialle e dei tradizionali fiocchi di neve, moderni proiettori hanno dipinto di blu con temi natalizi le facciate dei più bei palazzi comaschi. Il piccolo Jack, imbacuccato come una mummia, continuava a stupirsi ad ogni svolta.
Non so quanto questo spettacolo sia costato e se sia stato uno schiaffo alla crisi, ma certo è che è venuto proprio bene.
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31 dicembre 2010
28 dicembre 2010
Buon compleanno Linus
Il padre del Kernel di Linux in una foto del 2002 |
Ho preso l'occasione per rileggere la sua storia che è univocamente legata con l'evoluzione del software libero. Tutto ebbe inizio come una sorta di esercizio universitario. Insieme al suo insegnante, aveva sviluppato un sistema operativo molto semplice, basato su Unix, ma in grado di funzionare su un normale personal computer. Il suo mentore però aveva deciso che il codice sorgente del sistema operativo poteva essere distribuito, ma non modificato senza esplicito assenso dell'autore.
A Linus questa cosa non andava per niente bene e così ha ricominciato da capo con un nuovo sistema operativo, chiamato Linux, che è diventato la sua tesi di laurea in informatica. Ora Torvalds lavora per l'Open Source Development Lab, un progetto di ricerca che lo paga per sviluppare il kernel e poi regalarlo al mondo.
Buon compleanno Linus e grazie ancora per esserti laureato!
27 dicembre 2010
La caduta dei Giganti (Trilogia del Secolo)
(Prossimo capitolo in uscita l'11 settembre 2012)
E' ufficiale Ken Follett è il mio autore preferito. Forse non c'erano dubbi, ma questa sua ultima perla: La caduta dei Giganti che altro non è che il primo tomo della trilogia del secolo lo ha sicuramente confermato. Follett non è così presuntuoso da mirare a scrivere la più bella opera del secolo, ma è sufficientemente ambizioso di volere raccontare in tre volumi il secolo scorso. Il mio desiderio, invece, di voler riassumere in questo post le mille pagine che compongono la caduta dei giganti è solo una pura utopia.
Non è il primo esperimento di romanzo storico per l'autore inglese, che con I pilastri della terra e Il mondo senza fine aveva già brillantemente raccontato il Medio Evo europeo. Un libro di storia ed un romanzo storico sono in effetti molti simili: entrambi si pongono come scopo principale quello di raccontare ai lettori una sequenza di eventi, di decisioni, di guerre e di paci, ma il romanzo aggiunge quel minimo di verve e passione che permettono anche ai meno amanti della storia di assoporarne il gusto. Follett ci tiene a precisare che trattandosi di un romanzo ci sono ovviamente personaggi e storie di fantasia, ma tutte le volte che uno di questi si relaziona con un personaggio storico allora l'autore ha accuratamente verificato che un tale incontro e un simile discorso posso essere per lo meno essere verosimili. Un esempio è il discorso che Sir Edward Grey rivolge alla Camera dei Comuni per motivare l'ingresso britannico in guerra; il suo intervento è conforme con gli atti parlamentari e l'autore ne ha solo ridotto la lunghezza. Follett, come un moderno Manzoni, affianca ai grandi e potenti della terra anche umili e normali uomini, quelli che poi sono i veri personaggi della Storia.
La caduta dei giganti racconta il periodo storico che va dal 1911 all'inizio del 1924 quando Hitler, capo della rivolta in Baviera viene arrestato per la prima volta. La trama è avvincente come in tutti i romanzi di Follett e non è ambientata in un solo luogo, ma è decisamente globale. La prima guerra mondiale ha di fatto segnato la fine per molte delle aristocrazie europee, prima fra tutti quella russa, dove la rivoluzione Bolscevica ha portato alla conclusione anticipata del conflitto mondiale. La rivoluzione dei lavoratori ha ripercussioni in tutto il continente: nel Regno Unito, l'influenza dei Lord subisce una brusca frenata e i Conservatori sono obbligati a concedere il voto alle donne e viene addirittura instaurato il primo governo laburista. Nella Germania sconfitta, il Kaiser è costretto ad abdicare e va via via sempre più affermandosi il partito dei Nazional-socialisti.
Se proprio devo trovare una pecca al libro è la completa assenza dell'Italia. Il Bel Paese, che pure ha partecipato nel conflitto mondiale, viene nominato solo in due occasioni, in cui non fa per nulla una bella figura e per disorganizzazione militare è posto sullo stesso piano della Grecia. Per esempio, sarebbe stato bello un accenno all'Istria che dopo la prima guerra mondiale divenne italiana per poi diventare jugoslava al termine del secondo conflitto.
Adesso non posso fare altro che aspettare settembre 2012 quando uscirà il secondo volume per leggermelo tutto d'un fiato!
E' ufficiale Ken Follett è il mio autore preferito. Forse non c'erano dubbi, ma questa sua ultima perla: La caduta dei Giganti che altro non è che il primo tomo della trilogia del secolo lo ha sicuramente confermato. Follett non è così presuntuoso da mirare a scrivere la più bella opera del secolo, ma è sufficientemente ambizioso di volere raccontare in tre volumi il secolo scorso. Il mio desiderio, invece, di voler riassumere in questo post le mille pagine che compongono la caduta dei giganti è solo una pura utopia.
Non è il primo esperimento di romanzo storico per l'autore inglese, che con I pilastri della terra e Il mondo senza fine aveva già brillantemente raccontato il Medio Evo europeo. Un libro di storia ed un romanzo storico sono in effetti molti simili: entrambi si pongono come scopo principale quello di raccontare ai lettori una sequenza di eventi, di decisioni, di guerre e di paci, ma il romanzo aggiunge quel minimo di verve e passione che permettono anche ai meno amanti della storia di assoporarne il gusto. Follett ci tiene a precisare che trattandosi di un romanzo ci sono ovviamente personaggi e storie di fantasia, ma tutte le volte che uno di questi si relaziona con un personaggio storico allora l'autore ha accuratamente verificato che un tale incontro e un simile discorso posso essere per lo meno essere verosimili. Un esempio è il discorso che Sir Edward Grey rivolge alla Camera dei Comuni per motivare l'ingresso britannico in guerra; il suo intervento è conforme con gli atti parlamentari e l'autore ne ha solo ridotto la lunghezza. Follett, come un moderno Manzoni, affianca ai grandi e potenti della terra anche umili e normali uomini, quelli che poi sono i veri personaggi della Storia.
La caduta dei giganti racconta il periodo storico che va dal 1911 all'inizio del 1924 quando Hitler, capo della rivolta in Baviera viene arrestato per la prima volta. La trama è avvincente come in tutti i romanzi di Follett e non è ambientata in un solo luogo, ma è decisamente globale. La prima guerra mondiale ha di fatto segnato la fine per molte delle aristocrazie europee, prima fra tutti quella russa, dove la rivoluzione Bolscevica ha portato alla conclusione anticipata del conflitto mondiale. La rivoluzione dei lavoratori ha ripercussioni in tutto il continente: nel Regno Unito, l'influenza dei Lord subisce una brusca frenata e i Conservatori sono obbligati a concedere il voto alle donne e viene addirittura instaurato il primo governo laburista. Nella Germania sconfitta, il Kaiser è costretto ad abdicare e va via via sempre più affermandosi il partito dei Nazional-socialisti.
Se proprio devo trovare una pecca al libro è la completa assenza dell'Italia. Il Bel Paese, che pure ha partecipato nel conflitto mondiale, viene nominato solo in due occasioni, in cui non fa per nulla una bella figura e per disorganizzazione militare è posto sullo stesso piano della Grecia. Per esempio, sarebbe stato bello un accenno all'Istria che dopo la prima guerra mondiale divenne italiana per poi diventare jugoslava al termine del secondo conflitto.
Adesso non posso fare altro che aspettare settembre 2012 quando uscirà il secondo volume per leggermelo tutto d'un fiato!
25 dicembre 2010
Quelli che il Natale
Auguri a quelli che... il Natale quando arriva arriva
Auguri a quelli che... ma che Natale è senza la neveAuguri a quelli che... scusami ma è solo un pensiero
Auguri a quelli che... il regalo più bello sono io
Auguri a quelli che... il Natale è un gran mangiare
Auguri a quelli che... tanti auguri buone feste
Auguri a quelli che... anche ai tuoi
Auguri a quelli che... i baci in piazza a mezzanotte
Auguri a quelli che... albero o presepe?
Auguri a quelli che... babbo Natale o Gesù bambino?
Auguri a quelli che... panettone o pandoro?
Auguri a quelli che... cosa facciamo a Capodanno
Auguri anche a tutti gli altri
23 dicembre 2010
CIA contro Wikileaks: WTF!
La bolla Wikileaks sta cominciando a sgonfiarsi e solo ora mi affaccio per dire la mia. In realtà credo si sia trattato proprio di una bella bolla di pubblicità perché per rivelare i segretissimi di Wikileaks bastava leggere i giornali, magari quelli orientati più sul gossip che sulla politica.
Certo è che gli Americani, ci sono rimasti proprio male, o almeno vogliono farcelo credere. Così la CIA ha deciso di dare la caccia alla fuga delle notizie in rete e ha creato un comitato esecutivo ad hoc, chiamato appunto Wikileaks Task Force. Peccato che gli espertoni della CIA non si siano resi conto che l'acronimo naturale di questa task force (WTF) suonasse proprio come una presa in giro internettiana e che fosse il giusto sequel della figura di menta fatta con Assange.
Certo è che gli Americani, ci sono rimasti proprio male, o almeno vogliono farcelo credere. Così la CIA ha deciso di dare la caccia alla fuga delle notizie in rete e ha creato un comitato esecutivo ad hoc, chiamato appunto Wikileaks Task Force. Peccato che gli espertoni della CIA non si siano resi conto che l'acronimo naturale di questa task force (WTF) suonasse proprio come una presa in giro internettiana e che fosse il giusto sequel della figura di menta fatta con Assange.
E adesso Leonardo
Diciamocelo, Benitez non stava particolarmente simpatico ai tifosi Neroazzurri. Era piuttosto inevitabile, arrivava dopo il ciclone Mourinho, ovvero il personaggio che i tifosi ricorderanno per le sue uscite e soprattutto per le sue vittorie. Il grassottello spagnolo, Gordito per gli amici, nonostante la sua esperienze e il suo curriculum invidiabile non è riuscito nemmeno a scalfire il ricordo per lo Special One.
In tanti dicevano che Rafa non avrebbe mangiato il panettone, e anche se in extremis, hanno indovinato. Stando alle notizie ufficiali apparse sul sito della società, oggi 23 dicembre intorno alle tredici, le due parti hanno consesualmente rescisso il contratto, lasciando di fatto la squadra senza allenatore.
Non posso negare che la cosa un po' mi stupisce. E' vero che la posizione in classifica non è comparabile a quella delle annate precedenti, ma è anche vero che siamo inevitabilmente giunti alla fine di un ciclo e che la vittoria al Mondiale per Club poteva essere già un traguardo importante per questa stagione. Fatte tutte queste premesse, lasciare a casa il tecnico mi sembra una mossa per lo meno azzardata. Non era forse meglio investire qualche euro in qualche giovane di talento in modo da ripartire con un nuovo ciclo tra qualche anno?
Chi arriverà adesso? Leonardo è sulla bocca di tutti, ma sarà capace di fare meglio di Benitez? Non sono per nulla sicuro. Innanzitutto Leonardo dovrà affrontare il problema dell'infermeria che sicuramente non migliora cambiando mister e poi ci sono i "vecchi" da sostituire con "giovani" e per questo servono soldi freschi o soprattutto un progetto.
Voi cosa dite?
In tanti dicevano che Rafa non avrebbe mangiato il panettone, e anche se in extremis, hanno indovinato. Stando alle notizie ufficiali apparse sul sito della società, oggi 23 dicembre intorno alle tredici, le due parti hanno consesualmente rescisso il contratto, lasciando di fatto la squadra senza allenatore.
Non posso negare che la cosa un po' mi stupisce. E' vero che la posizione in classifica non è comparabile a quella delle annate precedenti, ma è anche vero che siamo inevitabilmente giunti alla fine di un ciclo e che la vittoria al Mondiale per Club poteva essere già un traguardo importante per questa stagione. Fatte tutte queste premesse, lasciare a casa il tecnico mi sembra una mossa per lo meno azzardata. Non era forse meglio investire qualche euro in qualche giovane di talento in modo da ripartire con un nuovo ciclo tra qualche anno?
Chi arriverà adesso? Leonardo è sulla bocca di tutti, ma sarà capace di fare meglio di Benitez? Non sono per nulla sicuro. Innanzitutto Leonardo dovrà affrontare il problema dell'infermeria che sicuramente non migliora cambiando mister e poi ci sono i "vecchi" da sostituire con "giovani" e per questo servono soldi freschi o soprattutto un progetto.
Voi cosa dite?
22 dicembre 2010
L'enorme potere evocativo dell'olfatto
Si dice che siano cinque, i sensi. Vista, udito, olfatto, gusto e tatto. In realtà, fior fior di studiosi dicono che siano molti di più e, anzi, tra i meno famosi ci sono quelli che gli uomini hanno più sviluppati. Un esempio è il cosidetto effetto cocktail party. E' la sensazione che vi colpisce quando immersi nel vociare chiassoso di un gruppo di amici che tintinnano bicchieri e ascoltano musica e chiacchierano del più e del meno sentite nominare chiaramente il vostro nome da un gruppetto in disparte. Il suono del vostro nome giunge al vostro orecchio indisturbato come se all'improvviso tutto il rumore di sottofondo si fosse attutito per lasciare strada libera a quella voce.
Un'altra sensazione altrettanto forte è quella che i francesi chiamano "Déjà vu" che letteralmente significa "già visto" e che è quel brivido lungo la schiena che ci travolge quando abbiamo l'impressione di rivivere una scena già vissuta della nostra esistenza.
Ieri sera ho sperimentato un "già sentito", nel senso dell'olfatto. Ho aperto la porta del bagno ed è stato come varcare la soglia di uno star-gate: in un secondo sono tornato indietro di almeno 5 anni e viaggiato per oltre 600 km. Mi sono ritrovato nel bagno dell'appartamento in cui vivevo a Nepi e la sensazione è stata talmente forte che mi sembrava di vedere quella doccia microscopia, il lavandino a semi-incasso, lo scalda asciugamani e quella finestrella con vista sul dirupo. Tanto forte quanto veloce e un secondo dopo ero di nuovo nel bagno di casa mia.
Ancora scioccato dall'esperienza, mi sono guardato intorno come per riprendere l'orientamento e l'occhio mi è caduto su una saponetta nuova appena aperta appoggiata di fianco al lavandino che sprigionava un profumo fresco. E in quel momento ho capito.
Un'altra sensazione altrettanto forte è quella che i francesi chiamano "Déjà vu" che letteralmente significa "già visto" e che è quel brivido lungo la schiena che ci travolge quando abbiamo l'impressione di rivivere una scena già vissuta della nostra esistenza.
Ieri sera ho sperimentato un "già sentito", nel senso dell'olfatto. Ho aperto la porta del bagno ed è stato come varcare la soglia di uno star-gate: in un secondo sono tornato indietro di almeno 5 anni e viaggiato per oltre 600 km. Mi sono ritrovato nel bagno dell'appartamento in cui vivevo a Nepi e la sensazione è stata talmente forte che mi sembrava di vedere quella doccia microscopia, il lavandino a semi-incasso, lo scalda asciugamani e quella finestrella con vista sul dirupo. Tanto forte quanto veloce e un secondo dopo ero di nuovo nel bagno di casa mia.
Ancora scioccato dall'esperienza, mi sono guardato intorno come per riprendere l'orientamento e l'occhio mi è caduto su una saponetta nuova appena aperta appoggiata di fianco al lavandino che sprigionava un profumo fresco. E in quel momento ho capito.
21 dicembre 2010
Mio papà passa a Linux
Stiamo parlando di un evento che ha le stesse proporzioni dell'invenzione della ruota o della scoperta dei vaccini. Mio papà si è abbandonato, o meglio lo sta ancora facendo, all'idea che il computer può funzionare ed essere uno strumento utile per il mondo, anche senza Windows.
L'occasione è stata la rottamazione del suo ancestrale computer che ormai aveva raggiunto un'età avanzata anche per un essere umano e non solo per un prodotto di elettronica di consumo. Essendo già obbligato a cambiare sistema operativo, perché Win 2k pro è decisamente obsoleto, allora perché non fare un passo un filo più lungo e passare direttamente a linux? Per convicerlo, ho comunque dovuto comprare una licenza OEM per Windows 7, in modo da dargli una soluzione di backup in caso che il passo fosse più lungo della gamba, ma per il momento il suo nuovo computer funziona esclusivamente con Ubuntu 10.10 e anche in maniera molto fluida.
Lui si trova ancora nella fase in cui si domanda: ma questo o quel programma di windows ci sono anche su linux? Tipo, posso mettere Acrobat Reader o Firefox? In realtà si sta accorgendo che è sufficiente cliccare su un file Pdf per aprirlo nel giusto reader indipendemente dal nome di quest'ultimo.
Bell'Ubuntu
Sapete che nella battaglia delle distribuzioni, io sono un fedele seguace di Fedora, ma quando si tratta di salvare un utente dal nemico Windows, sono pronto a tutto per trascinarlo al di qua della barricata. E devo dire che Ubuntu è proprio perfetta per chi deve fare il grande salto.
E' molto chiara, pulita e con poca ridondanza. Per esempio, dopo una normale installazione di Fedora ci sono tre o quattro applicazioni per vedere un contenuto multimediale, una più Gnome, una Kde, una più tradizionale senza troppa interfaccia e una specifica per i Dvd. Con Ubuntu, ce ne è una sola, così che l'utente base non si fa prendere dal panico della troppa libertà e clicca su quella giusta.
La gestione del software è fatta molto bene, non è molto differente da KPackageKit, solo che quest'ultimo è un po' più lento e si incarta piuttosto di frequente.
Esiste una vastissima comunità e gli ubuntuforums sono abbastanza utili anche se devo dire che trovo i forum delle altre comunità più tecnici e più linux oriented. Ma forse è giusto così visto che Ubuntu è la distribuzione di transizione Windows - Linux.
Bel PC con un'unica pecca
Ora voglio spendere una parola sul computer in sé. Lo abbiamo comprato sfruttando un'offerta di una nota catena di informatica per un prezzo inferiore ai 200 euro. Aggiungendoci il video a LED, tastiera, mouse, casse e una licenza di Windows, siamo arrivati intorno a 500 euro che non è niente male. L'unica pecca è che la scheda madre non ha nessuna porta parallela e la buona vecchia stampante di mio papà ha solo quella porta di comunicazione. Ho provato aggiungendoci una scheda PCI con porta parallela, ma mi sta dando un sacco di problemi, forse perché anche questa scheda è vecchia come un cucu.
L'occasione è stata la rottamazione del suo ancestrale computer che ormai aveva raggiunto un'età avanzata anche per un essere umano e non solo per un prodotto di elettronica di consumo. Essendo già obbligato a cambiare sistema operativo, perché Win 2k pro è decisamente obsoleto, allora perché non fare un passo un filo più lungo e passare direttamente a linux? Per convicerlo, ho comunque dovuto comprare una licenza OEM per Windows 7, in modo da dargli una soluzione di backup in caso che il passo fosse più lungo della gamba, ma per il momento il suo nuovo computer funziona esclusivamente con Ubuntu 10.10 e anche in maniera molto fluida.
Lui si trova ancora nella fase in cui si domanda: ma questo o quel programma di windows ci sono anche su linux? Tipo, posso mettere Acrobat Reader o Firefox? In realtà si sta accorgendo che è sufficiente cliccare su un file Pdf per aprirlo nel giusto reader indipendemente dal nome di quest'ultimo.
Bell'Ubuntu
Sapete che nella battaglia delle distribuzioni, io sono un fedele seguace di Fedora, ma quando si tratta di salvare un utente dal nemico Windows, sono pronto a tutto per trascinarlo al di qua della barricata. E devo dire che Ubuntu è proprio perfetta per chi deve fare il grande salto.
E' molto chiara, pulita e con poca ridondanza. Per esempio, dopo una normale installazione di Fedora ci sono tre o quattro applicazioni per vedere un contenuto multimediale, una più Gnome, una Kde, una più tradizionale senza troppa interfaccia e una specifica per i Dvd. Con Ubuntu, ce ne è una sola, così che l'utente base non si fa prendere dal panico della troppa libertà e clicca su quella giusta.
La gestione del software è fatta molto bene, non è molto differente da KPackageKit, solo che quest'ultimo è un po' più lento e si incarta piuttosto di frequente.
Esiste una vastissima comunità e gli ubuntuforums sono abbastanza utili anche se devo dire che trovo i forum delle altre comunità più tecnici e più linux oriented. Ma forse è giusto così visto che Ubuntu è la distribuzione di transizione Windows - Linux.
Bel PC con un'unica pecca
Ora voglio spendere una parola sul computer in sé. Lo abbiamo comprato sfruttando un'offerta di una nota catena di informatica per un prezzo inferiore ai 200 euro. Aggiungendoci il video a LED, tastiera, mouse, casse e una licenza di Windows, siamo arrivati intorno a 500 euro che non è niente male. L'unica pecca è che la scheda madre non ha nessuna porta parallela e la buona vecchia stampante di mio papà ha solo quella porta di comunicazione. Ho provato aggiungendoci una scheda PCI con porta parallela, ma mi sta dando un sacco di problemi, forse perché anche questa scheda è vecchia come un cucu.
18 dicembre 2010
Inter 5!
Ero in sciopero, ora non più. Questa sera, come in settimana, non ho visto la partita del "Mundialito", un po' per mantenere il mio impegno di protesta e anche - e soprattutto - perché non ho accesso ai contenuti di Mediaset Premium. Non posso quindi commentare come la nostra squadra ha vinto questo campionato del mondo per club, potrei al più riportarvi i commenti degli altri, ma questo varrebbe proprio poco.
Il grande Mancio l'aveva chiamato Trofeo dell'Amicizia, quando in finale c'erano Milan e Boca. In effetti aveva ragione allora e anche ora, visto che per diventare campioni del mondo ci sono bastate due partite: una contro una squadra Coreana e l'altra contro un'Africana. Qualcuno maliziosamente aveva detto prima dell'incontro: se perdete avrete perso contro uno sconosciuto e se vincete avrete vinto contro nessuno. Come dargli torto... però questa sera siamo ancora noi ad alzare la coppa e lasciamo agli altri il gusto di giudicare quanto questa pesi.
Il grande Mancio l'aveva chiamato Trofeo dell'Amicizia, quando in finale c'erano Milan e Boca. In effetti aveva ragione allora e anche ora, visto che per diventare campioni del mondo ci sono bastate due partite: una contro una squadra Coreana e l'altra contro un'Africana. Qualcuno maliziosamente aveva detto prima dell'incontro: se perdete avrete perso contro uno sconosciuto e se vincete avrete vinto contro nessuno. Come dargli torto... però questa sera siamo ancora noi ad alzare la coppa e lasciamo agli altri il gusto di giudicare quanto questa pesi.
12 dicembre 2010
dvd::rip e MediaTomb: due belle scoperte
In queste ultime settimane ho fatto proprio due belle scoperte dal punto di vista software. La prima è dvd::rip e come chiaramente suggerisce il nome si riferisce ad un programma per la conversione dei vostri DVD video in un formato compresso più consono per il backup e la copia di sicurezza.
Quello della copia dei DVD è un argomento un po' pericoloso, anche dal punto legale, ma credo che fare una copia dei propri DVD ad uso esclusivamente personale e con l'unico intento di eseguirne un backup in caso di rottura o danneggiamento dell'originale, possa essere tollerata anche dal più ligio dei giudici. Mi si è presentato questo problema, quando ho visto per la prima volta, il DVD di Shrek di mio figlio salterellare qualche fotogramma. Sapete il tipico difetto che preannuncia l'inizio della fine e così sono subito corso ai ripari. Prima di tutto mi sono fatto una piccola ricerca bibliografica per capire quale fosse il software più adatto a questo scopo che utilizzasse il mio sistema operativo preferito, cioè linux.
Inseriti nella distribuzione Fedora 13 esistono un buon numero di software liberi che si occupano della copia dei dvd, ma tra questi quello che mi ha dato più soddisfazioni è proprio dvd::rip, scritto esattamente come gli sviluppatori vogliono che si scriva. Più che di un programma vero e proprio, si tratta di un'ottima interfaccia grafica che permette all'utente mediamente esperto di eseguire comandi disponibili dalla linea di comando senza nemmeno digitarne uno. In altre parole, dvd::rip non si occupa in prima persona di effettuare la copia, di applicare gli effetti e di convertire in DivX o simili, ma esegue altri potenti programmi CLI come transcode, ffmpeg, ImageMagick, mplayer in modo del tutto trasparente per l'utente.
La forza di dvd::rip è rendere facile anche quello che in realtà potrebbe essere piuttosto complicato. Infatti scegliere tra le migliaia di opzioni disponibili per la copia sarebbe piuttosto intricato, ma i consigli che dvd::rip fornisce all'utente sottoforma di valori di default sono esattamente quello che l'utente quadratico medio sta cercando.
L'altra bella scoperta è MediaTomb, ovvero un mediaserver open source, completamente compatibile con UPnP e che permette di fare lo streaming online dei contenuti multimediali del tuo pc verso altri dispositivi compatibili collegati via rete. Io l'ho installato per utilizzarlo con la PS3, e dopo un paio di rapide modifiche al file di configurazione, ero in grado di vedere i file avi (appena creati con dvd::rip), ascoltare la musica via mp3 e persino sfogliare i miei album fotografici.
A differenza di altri media server aperti (come ushare), MediaTomb ha funzionato al primo colpo e l'interfaccia web da cui è possibile gestire il mediaserver è molto semplice, ma al tempo stesso molto intuitiva e funzionale.
Certo è che sono proprio una bella accoppiata e adesso sto pensando se non è il caso di rimpiazzare i lettori divx di casa con dei più moderni media-players
Quello della copia dei DVD è un argomento un po' pericoloso, anche dal punto legale, ma credo che fare una copia dei propri DVD ad uso esclusivamente personale e con l'unico intento di eseguirne un backup in caso di rottura o danneggiamento dell'originale, possa essere tollerata anche dal più ligio dei giudici. Mi si è presentato questo problema, quando ho visto per la prima volta, il DVD di Shrek di mio figlio salterellare qualche fotogramma. Sapete il tipico difetto che preannuncia l'inizio della fine e così sono subito corso ai ripari. Prima di tutto mi sono fatto una piccola ricerca bibliografica per capire quale fosse il software più adatto a questo scopo che utilizzasse il mio sistema operativo preferito, cioè linux.
Inseriti nella distribuzione Fedora 13 esistono un buon numero di software liberi che si occupano della copia dei dvd, ma tra questi quello che mi ha dato più soddisfazioni è proprio dvd::rip, scritto esattamente come gli sviluppatori vogliono che si scriva. Più che di un programma vero e proprio, si tratta di un'ottima interfaccia grafica che permette all'utente mediamente esperto di eseguire comandi disponibili dalla linea di comando senza nemmeno digitarne uno. In altre parole, dvd::rip non si occupa in prima persona di effettuare la copia, di applicare gli effetti e di convertire in DivX o simili, ma esegue altri potenti programmi CLI come transcode, ffmpeg, ImageMagick, mplayer in modo del tutto trasparente per l'utente.
La forza di dvd::rip è rendere facile anche quello che in realtà potrebbe essere piuttosto complicato. Infatti scegliere tra le migliaia di opzioni disponibili per la copia sarebbe piuttosto intricato, ma i consigli che dvd::rip fornisce all'utente sottoforma di valori di default sono esattamente quello che l'utente quadratico medio sta cercando.
L'altra bella scoperta è MediaTomb, ovvero un mediaserver open source, completamente compatibile con UPnP e che permette di fare lo streaming online dei contenuti multimediali del tuo pc verso altri dispositivi compatibili collegati via rete. Io l'ho installato per utilizzarlo con la PS3, e dopo un paio di rapide modifiche al file di configurazione, ero in grado di vedere i file avi (appena creati con dvd::rip), ascoltare la musica via mp3 e persino sfogliare i miei album fotografici.
A differenza di altri media server aperti (come ushare), MediaTomb ha funzionato al primo colpo e l'interfaccia web da cui è possibile gestire il mediaserver è molto semplice, ma al tempo stesso molto intuitiva e funzionale.
Certo è che sono proprio una bella accoppiata e adesso sto pensando se non è il caso di rimpiazzare i lettori divx di casa con dei più moderni media-players
Prezzi carburanti a Livigno (12 dicembre 2010)
E' veramente un'infinità di tempo che non pubblichiamo un aggiornamento sui prezzi dei carburanti. O meglio, ogni giorno o quasi, teniamo aggiornato l'archivio storico dove potete vedere nella versione grafica l'impennata subita in questi ultimi giorni, ma è da parecchi mesi che non vi riportiamo nessun confronto diretto con il territorio Elvetico e nemmeno l'extradoganalità di Livigno. Per fortuna ci ha pensato il nostro Real Boss.
In Italia | A Livigno | |
Benzina verde al litro | € 1.390 | € 0.981 |
Gasolio al litro | € 1.255 | € 0.843 |
Se già avete in programma una gita sulla neve e ancora non avete deciso la vostra meta, magari questi prezzi possono darvi una mano per decidere.