Si dice che siano cinque, i sensi. Vista, udito, olfatto, gusto e tatto. In realtà, fior fior di studiosi dicono che siano molti di più e, anzi, tra i meno famosi ci sono quelli che gli uomini hanno più sviluppati. Un esempio è il cosidetto effetto cocktail party. E' la sensazione che vi colpisce quando immersi nel vociare chiassoso di un gruppo di amici che tintinnano bicchieri e ascoltano musica e chiacchierano del più e del meno sentite nominare chiaramente il vostro nome da un gruppetto in disparte. Il suono del vostro nome giunge al vostro orecchio indisturbato come se all'improvviso tutto il rumore di sottofondo si fosse attutito per lasciare strada libera a quella voce.
Un'altra sensazione altrettanto forte è quella che i francesi chiamano "Déjà vu" che letteralmente significa "già visto" e che è quel brivido lungo la schiena che ci travolge quando abbiamo l'impressione di rivivere una scena già vissuta della nostra esistenza.
Ieri sera ho sperimentato un "già sentito", nel senso dell'olfatto. Ho aperto la porta del bagno ed è stato come varcare la soglia di uno star-gate: in un secondo sono tornato indietro di almeno 5 anni e viaggiato per oltre 600 km. Mi sono ritrovato nel bagno dell'appartamento in cui vivevo a Nepi e la sensazione è stata talmente forte che mi sembrava di vedere quella doccia microscopia, il lavandino a semi-incasso, lo scalda asciugamani e quella finestrella con vista sul dirupo. Tanto forte quanto veloce e un secondo dopo ero di nuovo nel bagno di casa mia.
Ancora scioccato dall'esperienza, mi sono guardato intorno come per riprendere l'orientamento e l'occhio mi è caduto su una saponetta nuova appena aperta appoggiata di fianco al lavandino che sprigionava un profumo fresco. E in quel momento ho capito.