Mi ero promesso di non scrivere nulla a proposito dell'efferato delitto di Avetrana. Tutti, troppi, ne hanno già parlato e molti anche a sproposito e io volevo evitare di aggiungere benzina sul fuoco. Ho cambiato idea perché la situazione sta veramente sfuggendo di mano e quello che era un delitto, seppur violento e disgustoso, si è trasformato in un reality show con milioni di curiosi spettatori sotto gli occhi impassibili dei parenti più vicini della vittima.
Ieri sera, puntuale come la nuova puntata di un crime serial, è andata in onda, in diretta, l'ennesima svolta dell'indagini. I commentatori in studio, non importa di quale programma tanto sono tutti uguali, dichiaravano di aver sempre saputo che la storia non poteva essere così semplice e promettono che ci saranno ancora parecchi colpi di scena perché la verità è ancora ben lontana dall'essere trovata. La cerchia dei colpevoli si sta stringendo sempre di più, dallo zio orco siamo ora passati alla cugina malvagia e perversa e tutto il pubblico, divorato da una morbosa curiosità, sta aspettando il season final in cui anche il "ruolo" dell'impassibile madre e del tenebroso fratello verranno finalmente chiariti.
Sono sempre più disgustato e questa volta oltre al disgusto legato alla morte di una ragazzina si aggiunge anche quella sensazione di violenza privata che la trasmissione in diretta sta compiendo sulle povere spoglie di quella vittima già sufficientemente martoriata.
L'unica consolazione è che da lunedì ricomincia il Grande Fratello e così la gente sarà impegnata a guardare qualcosa d'altro...