Mi riferisco in modo particolare a quelli per l'accesso alla pubblica amministrazione e più in generale agli enti pubblici e - devo essere onesto - non sono la persona più indicata a giudicarne l'efficacia. La mia opinione si basa sul fatto che il mondo del privato, che produce ricchezza e (in alcuni casi) paga anche le tasse, ha scelto un metodo per la selezione del personale più efficiente, meno caro e che meglio rispetta le esigenze dell'impresa.
La pubblica amministrazione, invece, spinta dal presupposto che tutto deve essere trasparente, ha deciso di investire i soldi dei contribuenti (i taxpayers, come li chiamano gli anglossassoni) in procedure concorsuali faraoniche che richiedono l'istituzione di una commissione, i cui membri ricevono ovviamente un gettone di partecipazione, lo spostamento di decine, centinaia e a volte migliaia di persone per scegliere solo una manciata di vincitori.
Sono sempre stato convinto che la ragione per cui la pubblica amministrazione dovesse procedere ad assunzioni per concorso, fosse legata alla necessità di scegliere in modo chiaro e senza nessun nepotismo il miglior candidato possibile per il posto vacante. Purtroppo questa non sembra essere la regola, ma piuttosto una piacevole eccezione che di tanto in tanto viene rispettata. La cosa che però più mi preoccupa è che ieri, una collega mi ha rivelato che mi sono sempre sbagliato e che la ragione dei concorsi è dare a tutti la stessa possibilità di occupare un posto pubblico. Probabilmente, avendo visto il mio sguardo perplesso, ha voluto ribadire: non serve essere i migliori, basta un po' di fortuna nel passare l'esame.
A questo punto devo rivedere il mio giudizio sui concorsi pubblici e ho anche una brillante idea per riformarli in mondo da renderli per lo meno più economici. Se è solo una questione di fortuna e di dare a tutti le stesse chance, trasformiamo i concorsi in una lotteria! L'ente X, che deve assumere una nuova segretaria, pubblica sulla gazzetta ufficiale la vacanza e sul proprio sito ogni Italiano può inserire il proprio codice fiscale. Alla scadenza, diciamo 30 giorni dopo la pubblicazione, il computer procederà all'estrazione del vincitore che anziché ricevere un premio in denaro verrà omaggiato di un posto di lavoro a vita nella pubblica amministrazione. Si potrebbe persino ipotizzare una quota di partecipazione, diciamo 10 euro, in modo da lasciare a tutti comunque la possibilità di giocare, ops volevo dire partecipare, e allo stesso tempo incamerare qualche soldino. Tra i vantaggi, secondo me innumerevoli, possiamo trovare: perfetta trasparenza perché anche i più raccomandati saranno uguali di fronte al computer; impossibilità di ricorsi per difetti di forma o per errate valutazioni; velocità di assunzione, in 30 giorni è tutto finito...
Ma per favore...
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