[...] I dati riguardano il dipartimento di Matematica e Fisica (dell'Universita' dell'Insubria, n.d.r.) parlano da se': quest'anno sono solo diciassette i neodiplomati che hanno scelto il corso di laurea in Fisica. Anche l'anno scorso il numero era quasi lo stesso, solo un paio in piu'. Per loro ci sono ben ventiquattro docenti, tra professori ordinari, associati e ricercatori.
Un rapporto decisamente squilibrato: facendo due calcoli risulta che ogni docente si deve occupare di circa quattro studenti all'anno. Sono pochissimi, pensando alla valanga di ragazzi che affollano le classi degli atenei delle grandi citta'. La situazione e' simile anche per altri corsi di laurea a Como, come quello in Matermatica e in Scienze Chimiche e Ambientali [...]Valentina Origoni, L'ordine
Sabato 18 Ottobre 2008
A parte gli scherzi, la situazione e' davvero preoccupante... Innanzitutto la Origoni fa un po' di confusione tra gli organismi accademici: se e' veramente interessata al rapporto studenti e insegnanti allora dovrebbe considerare la Facolta' di Scienze e piu' specificatamente il Corso di Laurea in Fisica e non il Dipartimento di Fisica e Matematica, che invece si occupa della ricerca e non dell'insegnamento. La giornalista sbatte i numeri in prima pagina, e fa bene, anch'io adoro i numeri, altrimenti non mi sarei laureato in Fisica, in quell'universita' di poveretti che e' l'Insubria. Ma i numeri bisogna saperli leggere, altrimenti possono facilmente trarti in inganno anche se scritti in lettere e non in cifre come la giornalista ama fare.
Cominciamo con qualche numero facile facile. A Milano (Universta' statale) gli iscritti al primo anno di fisica sono 151, un numero irrisorio se comparato con quello dell'ingegneri o degli architetti del Poli, e addirittura ridicolo se paragonato alla facolta' di lettere della stessa universita'. In nome della citata efficienza anche il corso di Laurea in Fisica di Milano andrebbe chiuso, forse andrebbero chiuse tutte le lauree in Fisica, o magari, se proprio si deve, ne dovremmo lasciare aperto una sulla Luna per quei quattro matti che non saranno mai tanti quanti i letterati, i medici, gli psicologi... Non ho nulla contro le categorie citate, loro hanno solo la colpa di essere piu' numerosi dei fisici.
Ripetiamo lo stesso esercizio con i professori in servizio a Milano statale: l'elenco dei docenti lo trovate a questa pagina. Se non ho sbagliato contare, il numero degli insegnanti si aggira intorno a 120. Quindi siamo 120 prof contro 151 studenti... Cari colleghi milanesi, state attenti perche' siete i prossimi sulla lista nera...
Altro numero. Quando mi sono iscritto io all'Insubria nel lontano 1995, ancora non era un ateneo autonomo, ma era la seconda Facolta' di Scienze dell'Universita' di Milano. La mia classe (adoro chiamarla cosi') era formata da 37 studenti e il numero degli insegnanti era, verosimilmente lo stesso. A Milano, lo stesso anno, il numero delle matricole in fisica si aggirava intorno a 600. Volendo guardare la situazione col tempo e' peggiorata molto piu' a Milano che a Como, anche se per entrambi i casi bisogna tener conto che nel frattempo e' sorto un nuovo ateneo (quello di Bicocca) con un curriculum accademico molto simile.
Milano e' una grande citta', una di quelle citate nell'articolo, ma non e' l'unica a soffrire dello stesso male fisico, permettetemi il gioco di parole. A Roma, la Sapienza, la facolta' che ha laureato Enrico Fermi (vedi EDIT in fondo), ha avuto 270 iscritti alla prova di ingresso, mentre Roma3, l'universita' per cui ho lavorato 2 anni, conta circa 40 studenti che frequentano attivamente il primo anno.
Adesso, apriti cielo, una sconcertante verita' che forse ancora non ha raggiunto la stampa locale. Il ministero a cui fa capo la contestata Gelmini si chiama Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca scientifica. La nostra giornalista si e' preoccupata di dire che i 24 fannulloni (sono onesto, non ha usato questo termine) di professori insubri, oltre a tenere a bada i loro 4 studenti pro capite, svolgono anche attivita' di ricerca. Il tutto in due righe e mezzo. Vogliamo dare i numeri sulla ricerca all'Insubria, in particolare a fisica e matematica?
Negli ultimi anni, il dipartimento di Fisica e Matematica, visto che adesso parliamo di ricerca e' giusto considerare il dipartimento, ha incamerato circa 2 000 000 di euro l'anno. Ricontanteli pure, se volete, gli 0, sono 6, stiamo parlando di milioni di euro, acquisiti da fonti di finanziamento esterne, principalmente dalla Comunita' Europea. Per forza questi 24 professori hanno solo 17 studenti: se prendiamo questi 2 milioni, li dividiamo per 24 prof e per 365 giorni, risulta che ogni giorno dell'anno (Natale, Capodanno e Ferragosto inclusi) questi poveri docenti devono trovare un modo efficiente per spendere 228 € a testa. Mica possono stare tutto il giorno ad inventarsi problemi con piani inclinati, pendoli a molla e chissa' quale altra diavoleria. Per chi non l'avesse capito c'e' una punta di ironia nell'ultima frase.
Tranquilla Valentina, ho altri numeri per te. 0.95 e' il voto che il Comitato di Indirizzo per la valutazione della ricerca ha assegnato al dipartimento di Fisica e Matematica comasco. Lo so sembra un brutto voto, ma se consideri che il massimo era 1.00 e che la prestigiosa Normale di Pisa si e' classificata solo 1 posto davanti all'Insubria con uno scarto di 0.02, non mi sembra tanto male. Se vuoi verificare, la classifica e' pubblica ed e' disponibile a questo indirizzo. E' chiaro che l'Insubria non potra' mai essere prima nel raggruppamento Grandi Enti, ma tra i piccoli e' decisamente in una posizione di prestigio.
Di prestigio e di eccellenza direi, visto che il Dipartimento di fisica attira studenti di dottorato da tutta Italia. Il numero degli iscritti al primo anno di dottorato quest'anno a Como sono 7 (qui il link per conferma), ovvero il 41% degli iscritti al corso di laurea. A Milano sono 18, ovvero solo il 12% degli studenti al primo anno di universita'. Sia chiaro che i posti per la scuola di dottorato sono assegnati dal Ministero in base ad una valutazione sulle attivita' didattiche e di ricerca svolte dall'Ateneo. Anche a Princeton gli iscritti ai corsi post-laurea sono dello stesso ordine di quelli universitari.
In conclusione facciamoci qualche domanda: ci sono sprechi nella Facolta' di Scienze e nel Dipartimento di Fisica e Matematica dell'Insubria a Como? Molto probabilmente si'. Si puo' migliorare l'efficienza dell'insegnamento, accorpando corsi simili ed elimimando quelli troppo poco frequentati? Assolutamente si'. C'e' sempre margine per il miglioramento e per evitare gli sprechi. Potrei dire che si potrebbe risparmiare sulla carta e sull'inchiostro evitando di pubblicare articoli inutili. Potrei dire che tre testate quotidiane in una citta' piccola come Como sono uno spreco. Potrei dirlo, ma non lo dico! Perche' sono contento di vivere e lavorare in una cittadina piccola, alle volte un po' assopita, che pero' sente l'esigenza di avere 3 giornali con un forte carattere locale. Lo stesso carattere locale dell'Insubria.
Sono contento e vado fiero di essermi laureato e di lavorare in un polo d'eccellenza, dove insieme a qualche tollerabile spreco ci sono persone (basta con i numeri) che contano, persone fuori dal comune e che ogni giorno vanno alla scoperta del mondo con i loro quattro studenti e lo fanno anche per tutti gli altri! Vi sembra uno spreco? A me sembra uno spreco perdere una cosi' bella realta'.
EDIT: mi e' stato fatto notare che Enrico Fermi non si e' laureato alla Sapienza, bensi' alla Normale di Pisa. Sono stato tratto in inganno dal ricordo dei Ragazzi di via Panisperna, ovvero quel gruppo di giovani scienziati dell'allora Regio Istituto di Fisica dell'Universita' di Roma che collaboro' attivamente con Fermi. Mi rammarico per l'imprecisione.
Io dico che questo post del blog dovrebbe finire sul giornale in risposta all'articolo, visto che nessuno sembra avere il coraggio di ribattere così efficacemente.
RispondiEliminaBravo Toto!
Chiara Esposito
articolo eccellente.
RispondiEliminaSpero veramente che questo post possa tradursi in una risporta all'ignoranza espressa nell'articolo.
Davide Bolognini
I numeri sono importanti, essenziali, ma bisogna saperli interpretare e confrontare usando i giusti pesi e le giuste proporzioni.
RispondiEliminaConfido nella buona fede di Valentina (un po' più discutibile, invece, l'intervento di Anna Savini de Il Giornale), ma l'informazione è un'altra cosa. E Toto ce l'ha dimostrato. Chapeau!
Sono impressionato... bravo Toto!
RispondiEliminaPreciso, tagliente e stilisticamente ineccepibile!
Non avrei saputo ribattere meglio all'articolo dell'Ordine... detto che più che insulti o imprecazioni non me ne venivano in mente... :-)
Fabio
Se parli senza sapere bene cosa dici, non puoi che perdere un'occasione per stare zitto.
RispondiEliminaPer questo si dice: IL SILENZIO E' D'ORO.
Peccato non sia d'oro la figuraccia che superficialita' e arroganza hanno fatto fare a questa "giornalista".
Cara Valentina, non sempre ci sara' un vero signore di nome Toto a riprenderti.
Alessandro Bonetti
ciao Toto,
RispondiEliminacome gli altri commentatori anch'io consiglio di mandare la tua risposta a questo giornale (ma che cos'e', un La provincia 2?) ciao e forza inter!
pezio
Ma i nostri organi di Ateneo non hanno detto niente?
RispondiEliminaIo chiederei pubblicamente al Rettore di difendere la nostra sede
Facciamo una petizione?
Inoltre: www.buconero.eu
Gia' che ci siamo sparatevi anche questo
Poi, Pezio...incredibile, ancora vivo...
Luca Foggetta
Grazie Toto, nelle tue parole credo si rispecchi chiunque si sia laureato o abbia lavorato in via Valleggio. La simpatica Valentina avrebbe anche potuto passare a fare un giro da noi prima di parlare, per valutare bene questo 'spreco di denaro' e magari giungere alla conclusione, che visto come siamo messi a strutture e finanziamenti, magari magari risulta che siamo anche piu' efficienti degli altri!!! Un' altra cosa: la sua omonimia con una nostra compagna 'di classe' mi fa venire in mente che dallo spreco Insubre ne sono emerse non poche di stelle che adesso brillano un po' qua e la nel mondo, accolte a braccia aperte, per preparazione e competenza, nei piu' importanti atenei e centri di ricerca del mondo. Dai ragazzi, facciamoci sentire!!
RispondiEliminaGrazie Toto, nelle tue parole credo si rispecchi chiunque si sia laureato o abbia lavorato in via Valleggio. La simpatica Valentina avrebbe anche potuto passare a fare un giro da noi prima di parlare, per valutare bene questo 'spreco di denaro' e magari giungere alla conclusione, che visto come siamo messi a strutture e finanziamenti, magari magari risulta che siamo anche piu' efficienti degli altri!!! Un' altra cosa: la sua omonimia con una nostra compagna 'di classe' mi fa venire in mente che dallo spreco Insubre ne sono emerse non poche di stelle che adesso brillano un po' qua e la nel mondo, accolte a braccia aperte, per preparazione e competenza, nei piu' importanti atenei e centri di ricerca del mondo. Dai ragazzi, facciamoci sentire!!
RispondiEliminaBravo Toto!
RispondiEliminaLa qualità della tua risposta ha molto da insegnare alla cara Valentina, il cui ottuso cervellino non può concepire contemporaneamente due realtà come facoltà e dipartimento!
Non ha fatto alcun riferimento alla qualità eccelsa della Ricerca (perdonatemi la maiscola!) che si colloca, a livello nazionale, nelle prime 10 posizioni!
Sono d'accordo però sugli sprechi: ce ne sono molti all'interno dell'università, ma non li classificherei propriamente sotto la parola "ricerca"...
Cmq ragazzi, non è finita qui: su La Provincia di oggi (martedì 21 ottobre), a pagina 18, compare un nuovo articolo che, come i precedenti, addita con sdegno ai 24 professori che insegnano ai poveri 17 studenti, declassando in questo modo la nostra facoltà in serie C... per giunta all'ultimo posto! MA SIAMO DAVVERO IL FANALINO DI CODA DELL'INSUBRIA???
Per chi chiedeva se il nostro Ateneo ha fatto sentire la propria voce, nello stesso articolo compare la risposta del preside della facoltà di scienze. Capizzano difende la ricerca e le "scienze dure", dicendo provocatoriamente che, se le si elimina, "saremmo una nazione che oltre a un buon gelato e a una buona pizza non va!".
Non vi annoio oltre, ma questo ennesimo articolo merita una risposta diretta..: quindi, Toto, dobbiamo far pubblicare la tua risposta su La Provincia!!!
Saluti,
Eleonora
PS: Ricordo anche che la povera, piccola, facoltà dell'insubria, non più tardi di 3 anni fa (in occasione dell'anno modiale della fisica) ha organizzato una mostra a Como, aperta a tutta la popolazione, e a tutte le fasce di età, che ha riscontrato un grande successo!! E le altre università dov'erano???
Grazie a tutti per i vostri preziosi commenti sia sul blog, sia per email sia su Facebook e anche di persona (oggi per l'Uni le persone che mi incontravano mi stringevano la mano come fossi candidato alle presidenziali americane!) Mi hanno fatto molto piacere e capire che quanto ho scritto e' vero. Siamo una bella, anche se piccola, realta'.
RispondiEliminaSono sicuro che altri articoli usciranno nei prossimi giorni sui giornali e, mentre saro' a Ginevra, spero mi terrete informato.
Valentina e gli altri giornalisti hanno messo in mostra solo un aspetto molto superficiale del nostro mondo. Se puo' cambiare l'opinione che si sono fatti di noi, sarei disposto ad invitarli ad una visita guidata ai nostri laboratori, cosi' toccheranno con mano quanto freme l'attivita' nella nostra universita'.
bravo Toto!
RispondiEliminafaro' la mia parte: domani tutto il Dipartimento sapra' del post e lo sto per inviare al Magnifico.
E basta, non se ne puo' piu'!
macs
Ottimo lavoro. Magari sarebbe utile farlo pubblicare sulla stampa. La replica di un giovane entusiasta e' di gran lunga piu' efficace di quella di un docente, la cui parola suona come difesa dei propri interessi.
RispondiEliminaStefano Serra Capizzano
Ho mandato questa lettera al direttore del Giornale
RispondiEliminaEgregio direttore,
l'articolo che allude al dipartimento di Fisica e Matematica dell'Universita' dell'Insubria
e' un bell'esempio della mediocrita' e del servilismo che affliggono il giornalismo italiano
a destra come a sinistra.
Non che tale articolo contenga falsita' patenti, ma di fatto produce una rappresentazione della realta'
tendenziosa e funzionale ad altri scopi. Nulla di nuovo insomma.
Se Lei desiderasse invece sapere come stanno realmente le cose,
e quale sia il valore scientifico di tale dipartimento
(uno dei piu giovani e produttivi d'Italia, dove si fa realmente ricerca di livello internazionale e non vi sono relitti
accademici come quasi ovunque altrove) sono a sua disposizione.
Mentre prendendo definitivamente per buoni i contenuti dell'articolo i suoi lettori concluderanno che bisogna sottrarre
risorse ad un dipartimento scientifico che funziona per reindirizzarle verso la facolta di Giurisprudenza,
nell'impossibilita' pratica di assegnarle alle scuole elementari di montagna ivi menzionate.
Si sa, in Italia mancano gli avvocati!
Non c'e' da stupirsi che il sottosviluppo incomba sul nostro povero paese.
Saluti ed auguri di un miglior lavoro per l'avvenire.
Ugo Moschella
Professore di Fisica Teorica
Universita' dell'Insubria
Temporaneamente presso:
Commissariato all'Energia atomica di Saclay - Parigi
Antico lettore de il Giornale ormai disaffezionato
Ottimo post.
RispondiEliminaCredo sia evidente a tutti, indipendentemente dal proprio credo politico, che da 15-20 anni a questa parte (che caso...) sia in atto un sistematico smantellamento dell'identita' culturale di questo paese, teso a trasformare i cittadini in telespettatori ed, in ultima istanza, in consumatori. Ed e' ovvio che il "nemico" da abbattere e' l'istruzione, partendo dagli asili nido fino alle scuole di dottorato.
Francesco Haardt
Grande toto!
RispondiEliminad'accordissimo con tuto quello che hai detto!
mi sembra da ignoranti accusare una facoltà scientifica come quella di fisica di como! che è un centro di eccellenza, inoltre bisognerebbe chiedersi perchè ci sono pochi iscritti ad anno.. sicuramente fisica sarà difficile ma non sarà mica che le ultime riforme invece di incentivare le facoltà scientifiche le ha affondate?? e riaffondate ancora nel momento che si danno ancora meno soldi alla ricerca e quindi uno è anche demoralizzato se poi dopo tanta fatica non può neanche fare il ricercatore!
comunque il problema è che queste idee rimangono sempre e solo negli ambienti scientifici.. bisognerebbe cercare di spiegare a tutta la popolazione cosa si fa nelle facoltà scientifiche, come vengono spesi i soldi, come si cerca di aiutare il mondo ad evolversi e sopravvivere, in modo che nessuno ci potrà di nuovo attaccare in futuro!
questo è quello che penso, forse sono solo uno studente che non capisce come funziona questo mondo però nessuno mi potrà far cambiare idea sulla bellezza di una facoltà scientifica!
di nuovo complimenti toto! :-)
by Andrea Stanizzi
Sono quasi d'accordo su tutti i commenti fatti in questo post.... però ieri sera ho sentito in TV una cosa incredibile... lo sapevate che a bari esiste un corso universitario di...(igiene dentale del Gatto).
RispondiEliminaNon vi sembra un pò esagerato....
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