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4 giugno 2012

Venere sfila davanti al sole

Credit: NASA/LMSAL
Il cielo continua a riservarci sorprese e meraviglie. Qualche giorno fa un'eclissi anulare ha tenuto con il naso all'insù milioni di fortunati osservatori dell'estremo oriente: la luce della nostra stella è stata oscurata dal disco nero della Luna lasciando solo un anello di luce tutto intorno. Ma non è di eclissi che vogliamo parlare oggi, o meglio non di una eclissi prodotta dalla Luna, ma del passaggio di Venere - il secondo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole - davanti alla nostra stella.

Come durante un'eclissi vedremo, se dotate dei mezzi adeguati e protetti gli occhi, una piccola macchia nera circolare attraversare il disco solare, la macchia è decisamente più piccola dell'ombra della Luna perché le dimensioni apparenti di Venere sono estremamente ridotte vista la maggiore distanza dalla Terra. Dalle nostre latitudini questo transito di Venere sarà visibile solo nella sua fase finale, ma per dissetare la vostra sete di curiosità scientifica abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con il Dott. Michele Bianda dell'Istituto Ricerche Solari Locarno (www.irsol.ch).


Ciao Michele, benvenuto su unico-lab e grazie per la disponibilità a rispondere alle nostre curiosità. Ti va di raccontarci cosa fate all'IRSOL di interessante?

Ciao Antonio, fa piacere ritrovarti; sono passati un po' di anni da quando abbiamo svolto all'IRSOL degli esperimenti realizzati assieme all'Università dell'Insubria di Como. Per i tuoi lettori ricordo che l'Istituto Ricerche Solari Locarno, IRSOL (www.irsol.ch) è un istituto che si occupa di ricerca nell'ambito della fisica solare. Costruito e inaugurato nel 1960 dall'Osservatorio universitario di Göttingen in Germania, è stato ripreso nel 1988 da una fondazione. La nicchia di ricerca per il quale l'istituto emerge a livello internazionale è la polarimetria, ossia la misura di minime tracce di polarizzazione nella luce  proveniente dal Sole. Questo grazie alle caratteristiche molto favorevoli dello strumento che abbiamo a Locarno e alla presenza del polarimetro ZIMPOL, sviluppato prima a Zurigo in collaborazione con noi, e ora gestito da IRSOL e SUPSI a Manno/Lugano.

Il 6 giugno prossimo ci sarà il transito di Venere. Ci racconti di cosa si tratta e l'importanza di questo evento per gli astronomi e fisici solari di oggi e del passato? 

Il piano orbitale di Venere e quello terrestre non sono complanari ma formano un angolo di poco più di tre gradi tra di loro. Per avere Sole, Venere e Terra allineati, occorre che i due pianeti si trovino contemporaneamente sull'intersezione dei piani orbitali. Questa situazione si verifica periodicamente; vi è un ciclo di 243 anni,che comprende due coppie di  transiti separate da un intervallo di 8 anni intervallate da periodi di 121,5 e 105,5 anni.
Mercoledì vivremo un transito, è stato preceduto da quello di 8 anni fa, nel 2004, e il prossimo avverrà l'11 dicembre 2117, ma non sarà visibile dall'Europa.
Il grande valore scientifico della misura del transito di Venere consisteva nel poter determinare il valore preciso dell'Unità Astronomica, distanza media tra Terra e Sole (senza entrare nei dettagli della definizione più recente di AU). Misurando con precisione l'istante dei contatti di Venere con il Sole da più parti nel Mondo, si poteva calcolare con il metodo della parallasse la distanza di Venere dalla Terra, ottenendo una misura di distanza nel sistema solare. Ora questo metodo è superato da misure dirette fatte con i radar, o basandosi su satelliti.
Oggi l'interesse per questo fenomeno è legato a motivi molto più lontani rispetto al nostro sistema solare. Uno dei punti caldi dell'astronomia è la ricerca sui sistemi planetari extrasolari. Il fatto di poter misurare "qua in casa" un fenomeno di transito di un pianeta di fronte ad una stella, ci permette di provare tecnologie che in un futuro nemmeno tanto remoto verranno utilizzate per misurare il transito di pianeti extrasolari davanti alla loro stella. 

Organizzerete qualche evento particolare di osservazione con il vostro telescopio solare per questo transito?

Mercoledì, nuvole permettendo, vedremo gli ultimi minuti dell'evento. Quando il Sole sorgerà dalle montagne avremo il telescopio pronto ad aspettarlo e proveremo una misura particolare, pensata però per misurare caratteristiche dell'atmosfera solare. La misura si presenta abbastanza delicata.
Nel 2004 abbiamo fatto una serie di misure con l'intento di misurare la polarizzazione della luce proveniente da un pianeta del sistema solare, con l'intento di dimostrare che la tecnologia utilizzata per misure sul Sole funziona anche in questo caso. Il risultato era stato positivo; avevamo potuto isolare un elemento dell'atmosfera venusiana e misurare che non presentava tassi di polarizzazione con una barra di errore molto piccola. L'esperienza fatta in quell'occasione (anche se minima) è uno dei tanti elementi che hanno portato alla realizzazione del progetto SPHERE, che prevede un polarimetro derivato dallo strumento che utilizziamo ora all'IRSOL e che verrà installato dall'ESO su uno dei telescopi da 8 m in Cile. Con SPHERE si cercherà di vedere sistemi planetari extrasolari basandosi sul fatto che la luce riflessa dai pianeti è polarizzata.
In occasione del transito di 8 anni fa avevamo partecipato ad un evento mediatico importante organizzato dal Politecnico di Zurigo, eravamo in rete per tutto il periodo del transito Quest'anno, anche vista l'ora alla quale si assisterà al fenomeno, attorno alle 6 di mattina, non prevediamo eventi particolari.

Vorrà dire che verremo tutti all'IRSOL nel 2125...

Effettivamente dovremo munirci di un po' di pazienza. Non vedremo il transito del 2117, ma di quello nel 2125 dovremmo vedere la fase di entrata. Un po' di fortuna con le nuvole, un po' di buona salute e ci siamo....

Michele, grazie mille ancora per la disponibilità e speriamo di risentirci molto presto! Un abbraccio!

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