Quando Canonical annunciò che la release di Ubuntu 11.04 avrebbe adottato Unity come interfaccia grafica credo che Clement Lefebvre si sia leccato i baffi per la soddisfazione, infatti, questa politica ha favorito non poco la distribuzione di linux Mint che era già di per se ottima, ed ora, con la migrazione di molti Ubuntiani, è diventata la prima distro linux.
Dopo aver scaricato e masterizzato la RC (release candidate) di Mint 11 l'ho volutamente installata in un computer poco potente per vedere come girasse, la sensazione è stata immediatamente soddisfacente. Fluido nell'esecuzione dei programmi, aspetto grafico ottimo (una via di mezzo tra Gnome e Kde come tipico della distro francese), il menù posto in basso a sinistra si apre cliccandoci sopra e svela un pannello dal quale si accede a tutte le proprietà software e hardware del sistema. Il browser di default è Firefox 4 che nella versione linux è molto più stabile che nella versione windows, Thunderbird è il client di posta e Banshee è il lettore musicale (personalmente avrei preferito Rhythmbox perchè meno assetato di risorse).
Una particolarità accattivante di Mint è che una volta installato il cd, al primo avvio, compare una schermata che chiede di aggiornare alla versione dvd, naturalmente è consigliato farlo, in questo modo vi ritroverete con un sistema comprensivo di molti programmi grafici, per l'ufficio, giochi e internet e in più tutti i codecs e plugin necessari ad un uso ottimale. Già in questa configurazione il sistema è utilizzabile con soddisfazione dall'utente medio.
Anche con un uso intensivo il consumo di memoria è rimasto sufficientemente ridotto, in una prova estrema con browser, client di posta, programma di torrent e una macchina virtuale in esecuzione ho consumato meno di 800 mega di ram (windows 7 da solo ne consuma 500/600 almeno).
In sostanza questa distrubuzione sembra essere stata più attenta alle istanze degli utenti cercando (riuscendoci) di accontentarli in tutto o quasi. Il risultato è un sistema molto user-friendly e quindi vivamente consigliato a chi si avvicina per la prima volta a linux.
Naturalmente per gli utenti un po' più smaliziati si può facilmente integrare e migliorare il sistema usando l'ottimo programma di gestione pacchetti (riveduto e migliorato in questa versione) attraverso il quale è possibile scaricare migliaia di programmi di ogni genere.
In definitiva è un sistema poco esoso di risorse, accattivante nella grafica, completo di programmi e utility e, ripeto, davvero molto amichevole nell'uso.
A mio avviso merita la posizione che ha nella classifica di www.distrowatch.com (al momento in cui scrivo è primo) e vi esorto a provarlo.
A fine mese sarà disponibile la versione definitiva a questo indirizzo www.linuxmint.com
Mint mi è sempre parso una versione di Ubuntu "done right", e a mio parere ancor più nelle versioni che scelgono di appoggiarsi a Debian (LMDE et similia). Unity è troppo un giocattolino da netbook, non lo vedo come qualcosa di utilizzare in ambito desktop...
RispondiEliminaSul netbook installerò CrunchBang (dateci un'occhiata, merita) ma se non fossi un "arciere" smaliziato Mint sarebbe quasi certamente la mia scelta.
Vantaggista, posso farti una domanda pure io? Una delle cose che apprezzo di più di Linux sono i repositori per il software. Con Fedora c'è rpmfusion, con Ubuntu ce ne sono altrettanti. Come è la situazione per Mint?
RispondiEliminaE poi, più sul tecnico, la gestione dei pacchetti è RPM, DEB o il buon vecchio TAR.GZ?
Bravo Vantaggista!
RispondiEliminaMint c'è in due versioni:
RispondiEliminaLinux Mint 11, quella della recensione, che è basata su Ubuntu 11.04. Con questa Mint puoi utilizzare tutti i repository per Ubuntu Natty: è a tutti gli effetti una Ubuntu con un tema diverso, qualche codec in più, pochi software "made in mint" e un tema verde.
Poi c'è la mia preferita: Linux Mint Debian Edition (LMDE per gli amici) che è in tutto e per tutto una Debian Testing “wheezy”. Ha alcuni vantaggi peculiari tipo essere una rolling relase non troppo sperimentale, non troppo stabile con software non troppo aggiornato ma neanche obsoleto ma anche degli svantaggi come essere basata sul repositoty testing di Debian che è quello più difficile da usare in quanto è indispensabile conoscere e avere un po di mano con la tecnica del Pinnig tra i repository Experimental e Unstable.
@1eb44d7ee8e1118523fa47f02e34a0a7:disqus Adoro crunchbang! Per chi non lo conoscesse in sintesi è una Debian "Sid" Unstable e la si può scegliere in due versioni XFCE + Openbox e solo Openbox. XFCE è un DE più leggero di Gnome ma non è certo il pezzo forte di crunchbang (#! per gli amici): il vero punto cardine di #! è Openbox, un window manager leggerissimo scritto in C e che è capace, grazie all'esiguo spreco di risorse e alla grande ottimizzazione, di far rinascere e dare velocità incredibile computer di 6 anni fa.
Grazie Diego. Io sono un Fedoriano di nascita e passato ad Ubuntu solo di recente per provare qualcosa di nuovo. Quindi credo che il mio prossimo tentativo sarà la Mint 11.
RispondiEliminaAvevo provato XFCE qualche anno fa e non mi aveva soddisfatto, però era ancora in uno stato "embrionale".
C'e' anche chi ha usato mwm ed fvwm, altri tempi quando i desktop manager non c'erano :-)
RispondiEliminaIo invece sto per passare a Fedora proprio in questa settimana. Mi hanno detto che Fedora ha un approccio più "interno" e non c'è la necessità ogni 2x3 di aggiungere un repository perchè si trova tutto già su quelli di Fedora. Confermi?
RispondiEliminaCon Fedora 13 avevo rpmfusion e quello di adobe per il plugin flash (potevo anche installarlo a mano). Ieri è stata rilasciata Fedora 15, quindi potrebbe essere cambiata la strategia.
RispondiEliminaUn esempio sono i plugin mp3 che fedora non include nella distribuzione, ma che puoi mettere dai repo esterni.
Ti va di dirci le tue impressioni dopo il passaggio?
non mancherò ma credo dovrete aspettare il weekend
RispondiEliminaNon c'è nessuna fretta... mi piace questa cosa di raccogliere le vostre esperienze con il pinguino. Se vuoi mandamela via mail a il.gluista@gmail.com che poi la pubblichiamo.
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