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13 marzo 2011

Domande e risposte sulle radiazioni


A causa dell'incidente nucleare che sta accadendo in Giappone a seguito del terribile terremoto che ha colpito il paese del Sol Levante l'11 Marzo 2011, credo sia una cosa buona e giusta raccogliere in questo articolo alcune informazioni sulle radiazioni, nella ormai collaudata forma di domande e risposte, così che se voi lettori avete altri dubbi, potete chiedere nel box dei commenti qui sotto e cercherò di rispondervi.

Domande e risposte:


E' la domanda più classica che uno si possa porre. La risposta è piuttosto complessa e cercherò di rispondervi nel modo più semplice e conciso possibile. Possiamo dividere gli effetti biologici delle radiazioni in due grandi categorie: gli effetti stocastici e quelli deterministici. Mentre quelli stocastici sono una conseguenza di un'esposizione a qualsiasi livello di radiazioni, quelli deterministici avvengono solo per esposizioni ad altissimi livelli (>= 1Sv) su tutto il corpo.
Tra gli effetti stocastici possiamo ricordare un incremento statistico dell'incidenza di malattie come alcune forme di cancro. Questo non significa che chiunque venga esposto alle radiazioni morirà di tumore. La correlazione tra esposizione a radiazioni e una più marcata insorgenza di malattie la si ha oltre i 500 mSv.
Il più tipico e purtroppo fatale effetto deterministico è la morte per avvelenamento per radiazioni. Questa avviene solo in casi di estrema esposizione, come nel caso dei primi sprovveduti operatori che sono stati inviati a lavorare sul reattore esploso a Chernobyl.

Assolutamente no! Siamo costantemente esposti ad un flusso costante di radiazioni e sono tutte di origine naturale. La più grande sorgente a cui siamo esposti viene dallo spazio sotto forma di raggi cosmici e la seconda viene dalla terra dove sono presenti elementi radioattivi naturali. Oltre a queste sorgenti dobbiamo anche considerare tutte quelle artificiali, come strumentazione medica (lastre, TAC, PET...) a cui ci esponiamo per motivi di salute. La quantità di radiazioni che ogni persona accumula ogni anno in modo naturale dipende fortemente da dove e come vive. Per esempio vivere in montagna espone maggiormente sia ai raggi cosmici sia a sorgenti sotterranee a causa di rocce esposte. Viaggiare in aereo è anche causa di esposizione. Nella media possiamo dire che una persona normale assorbe qualche milli-sievert (diciamo 5 mSv) all'anno per cause naturali e più o meno altrettanto per motivi artificiali in particolare medici.
Una categoria a parte sono i lavoratori esposti. Questi sono professionisti che per lavoro sono esposti alle radiazioni. Loro oltre alla dose naturale e quella artificiale comune a tutte le persone, saranno esposti anche ad una quantità di dose di origine professionale. Questa frazione viene costantemente misurata ed è regolamentata dalla legge. Un lavoratore esposto, secondo la legge Italiana - che però è molto simile a quelle del resto del mondo, può accumulare fino a 20 mSv all'anno di dose professionale. Questo limite può essere innalzato sotto la responsabilità dell'esperto qualificato solo in caso di emergenza.

In altre parole, il dubbio in questione è che quando faccio una lastra vengo esposto ad un flusso molto debole di radiazioni confrontate con quelle emesse dal reattore e quindi il confronto non può essere fatto. Veniamo alla risposta.
Quando faccio una radiografia il mio corpo è esposto ad un fascio molto intenso di raggi X di energia piuttosto bassa. Mi spiego il fascio di raggi che mi colpisce contiene una enorme quantità di radiazioni ognuna delle quali è di bassa energia, diciamo 50 keV (il kilo-elettron-volt è una unità di misura che i fisici usano per l'energia). Mentre le radiazioni emesse dallo Iodio-131 sono circa 360 keV, quelle del Cesio-137 sono circa 660 keV per non parlare del Cobalto-60 che supera i 1300 keV. Questo sembrerebbe confermare il dubbio di base di chi ha posto la domanda, ma non è esattamente così. Infatti si parla sempre di dose assorbita (micro o milli Sievert), ovvero dell'energia totale che queste radiazioni rilasciano per unità di massa nel nostro corpo. Questa tiene già conto della differenza di energia delle particelle che ci colpiscono; in altre parole, una dose assorbita di x microSv può essere causata o da 1000 raggi X da 50 keV (lastra) o da 38 (circa) raggi gamma emessi dal Cobalto. Come si può notare più alta è l'energia della singola particella minore è il numero di interazioni richieste per ottenere una certa dose assorbita, ma questa resta sempre la stessa.
Bisogna però tenere conto di altri due punti importanti: la dose assorbita non è direttamente legata al danno biologico, infatti si deve tenere in considerazione anche il tipo di particella che ha rilasciato la dose e la zona del corpo in cui l'interazione è avvenuta. Nel caso di fotoni (cioè raggi X e gamma) per passare dalla dose assorbita a quella equivalente (ovvero il danno biologico) bisogna moltiplicare semplicemente per 1, lo stesso dicasi nel caso di particelle beta. Bisogna moltiplicare - ahime - per 20 nel caso di particelle alfa.
In conclusione, sì si può confrontare la dose di radioattività emessa dal tubo a raggi X di una lastra e quella di un reattore.
E poi c'è la questione del tempo. Attenzione a non farsi confondere da questa piccola sottigliezza. Quando parlo della dose legata ad una lastra parlerò di microSv, mentre parlo di rateo di dose (microSv/h) all'ingresso della centrale di Fukushima. Se a 30 km dalla centrale ci sono 25 microSv/h di rateo di dose, vuole dire che in un'ora accumulo 25 microSv, in due ore 50 e in una giornata 600. Se considero che la dose totale accumulata in una lastra è circa 600 microSv (dipende da molti fattori, ma l'ordine di grandezza è quello), allora essere esposti a 25 microSv/h per una giornata è equivalente a fare una lastra.

I due sono concetti piuttosto differenti.  Possiamo parlare di irradiazione tutte le volte che si è esposti ad una sorgente solida o comunque sigillata che emette radiazioni, ma che non è possibile venirne in contatto diretto. Parleremo di contaminazione radioattiva tutte le volte che il nostro corpo viene in contatto diretto con sostanze radioattive sotto forma di gas, liquidi o polveri. Mi spiego con un esempio: se prendo una sorgente di calibrazione di Cesio-137, questa è inglobata in un materiale plastico perfettamente sigillante che permette alla radiazioni di uscire, ma non al materiale. In questo caso saremo esposti ad una irradiazione da cesio. Se adesso prendo la sorgente di Cesio e la metto in un frullatore e la trito, allora sarò esposto ad un alto rischio di contaminazione, perché è possibile che particelle di cesio vengano in contatto con la mia pelle, possa respirarle e persino ingerirle. La contaminazione è più pericolosa dell'irradiazione, perché uno rischia di portarsi via la sorgente di radiazioni senza nemmeno accorgersene e perché è possibile che il nostro corpo la incorpori provocando un'esposizione prolungata.

Dobbiamo distinguere tra irradiazione e contaminazione. Nel caso di irradiazione allora si devono applicare le tre regole base: distanza, tempo e schermo. Ovvero devo restare il più lontano possibile dalla sorgente, per il minor tempo possibile e se possibile utilizzare uno schermo per proteggermi. Le dimensioni dello schermo dipendono dal tipo di radiazioni e non sempre è possibile o pratico utilizzarlo. Per proteggersi dalla contaminazione è necessario evitare di respirare e ingerire la sostanza radioattiva e di esporre la pelle al contatto. E' per questo motivo che in caso di incidente in una centrale nucleare con possibile dispersione di contaminazione il pubblico è avvisato di restare in un luogo chiuso, respirare attraverso un fazzoletto umido che copre naso e bocca e di coprire la pelle.

Ovvero se mi sono contaminato, posso togliermi il radioattivo? Certamente se si tratta di una contaminazione esterna, sugli abiti o sui primi strati morti della pelle. Si buttano i vestiti e si usano detergenti appositi per lavare la pelle esposta. In caso di contaminazione interna, ovvero in cui il radioattivo è già stato assorbito dal corpo, allora bisogna ricorrere a metodi differenti, generalmente chimici, in cui si spinge il corpo ad eliminare - se possibile - quel particolare isotopo.

L'unità di misura della dose, che possiamo immaginare come la quantità di radiazioni assorbita, è il Sievert (abbreviato Sv). 1 Sv è una dose molto elevata tanto che se accumulata in poco tempo (diciamo ore) e su tutto il corpo ha un alto tasso di mortalità. Giusto per essere chiari, se nel giro di qualche ora accumulo 1 Sv di dose, allora è molto probabile che morirò per avvelenamento da radiazioni.
Proprio perché 1 Sv è tanta dose, si usano i suoi sottomultipli: un micro-sievert (in breve microSv o uSv) è un milionesimo di Sv, mentre un milli-sievert (milliSv o mSv) è un millesimo di Sv.
Spesso di parla di rateo di dose o dose rate in inglese, questa è la quantità di radiazioni che viene misurata durante un certo intervallo di tempo. Dire che c'è un rateo di 100 microSv/h vuol dire che se starò in quel posto per un'ora intera avrò accumulato 100 microSv.

1 Sv (Sievert) = 1 000 mSv (milliSievert) = 1 000 000 microSv (microSievert)

La risposta è molto complicata perché è quasi impossibile valutare gli effetti stocastici di cui vi parlavo sopra. Vale la regola: meno è meglio, però non bisogna andare in panico. Qualche mSv di dose accumulata in più in un anno non è una cosa drammatica, certo che se per un anno ogni giorno prendo qualche mSv, allora le cose cominciano a diventare serie. Tenete conto che gli effetti stocastici (incidenza di cancro e altre malattie) delle radiazioni diventano marcati oltre i 500 mSv all'anno.

Lo Iodio-131 è uno dei più comuni prodotti della fissione nucleare nelle centrali. Il corpo umano tende ad accumulare lo iodio, sia radioattivo che no, all'interno della ghiandola tiroide. Questa si comporta come una spugna per lo iodio, tutto lo iodio in eccesso che lei non riesce ad accumulare viene immediatamente eliminato dal corpo. In caso di incidente in una centrale, alle persone nelle vicinanze viene somministrata una grossa quantità di iodio non radioattivo in modo da riempire la tiroide, così che eventuale iodio radioattivo viene espulso in modo naturale.

Il problema con il Cesio-137 è duplice. Il cesio in sé è tossico. Data la sua somiglianza chimica con il potassio, il cesio tende a sostituire il potassio nelle nostre ossa ed accumularsi per lungo tempo. Nel caso dell'isotopo 137 si deve aggiungere il pericolo radioattivo. Il Cs-137 è un beta meno emettitore, vuol dire che decade emettendo un elettrone di alta energia e subito dopo un fotone (raggio gamma) anch'esso di alta energia.  Inoltre ha un tempo di dimezzamento (tempo in cui la sua attività si dimezza) di 30 anni, il che significa che per sparire completamente impiega oltre 100 anni.


Altre domande? Scrivete le vostre questioni e perplessità qui sotto nei commenti e cercherò di rispondere.

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67 commenti:

  1. Ho una domanda che fa sorridere: che odore hanno le radiazioni?

    Sei un grande! i miei complimenti per il tuo lavoro.

    RispondiElimina
  2. Ciao Roberto, ti posso assicurare che le radiazioni non puzzano!

    Una cosa che forse ti farà sorridere. Nei laboratori con "zone controllate" ovvero dove vengono maneggiate anche grandi quantità di radiazioni (come quello dove lavoro) i locali sono sottoposti a depressione in modo che non ci siano rischi per eventuali contaminanti volatili di uscire dalla zona controllata verso l'ambiente. Quindi non ci sono finestre, o meglio ci sono ma sono sigillate e un sistema di aria forzata garantisce il giusto ricambio d'aria e il riscaldamento. Ti dico questo perché la zona controllata ha un suo odore caratteristico che i visitatori riconoscono subito.

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  3. E l'odore cui ti riferisci a cosa è dovuto? è descrivibile?

    RispondiElimina
  4. Oddio non saprei descrivere l'odore. E' un po' come quando rientri al tua scuola elementare e riconosci subito l'odore dell'edificio.

    Secondo me è il detersivo decontaminante che usano per il pavimento....

    Se ti va, durante il mese di maggio ci sarà un'open day del nostro centro. Appena ho informazioni su come registrarsi le pubblicherò su questo blog e puoi venire a fare una gita!

    RispondiElimina
  5. Ennesima domanda stupida.. quando si parla di radiazioni c'è di mezzo tanta ignoranza e tanto terrorismo, ma tant'è, leggo che non sono l'unico sul web a porla, in pochi però prendono sul serio la questione. Mi piacerebbe comunque una risposta circostanziata: ho comprato un seghetto elettrico proveniente dal giappone, gli oggetti in plastica/metallo possono acquisire e mantenere la radioattività se si trovavano in aree vicine (20-30km? 100 km?) all'incidente in eventi come quello di Fukushima?
    Grazie

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  6. @c2222cb05208f1682818c06237f0f55c:disqus che nick importante! Non ci sono domande stupide e vediamo di rispondere alla tua domanda.

    Nelle aree intorno alla centrale, le radiazioni si sono diffuso a mezzo di contaminanti radioattivi, che vuol dire che un po' di iodio, cesio e altri elementi volatili, sono stati trasportati dal vento dalla centrale su vaste aree e quindi depositati a terra. In generale possiamo dire che più lontano vai dalla sorgente minore sarà la concentrazione di questi contaminanti, anche se esistono sempre dei punti, più sfortunati di altri, che a causa delle condizioni geomorfologiche e dei venti hanno subito più ricaduta (fall-out) di altri.

    La tua domanda è: può questo fall-out essere caduto sul mio seghetto e arrivato in Italia? La risposta è: in linea di principio sì. Per farlo il seghetto sarebbe dovuto restare all'aria aperta durante il fall-out e senza contenitore, altrimenti i contaminanti si sarebbero al più depositati su questo.  In questi casi si tratterebbe una contaminazione che in gergo tecnico si dice "esterna e asportabile", il che vuol dire che gli elementi sono sulle superfici dell'oggetto (quindi non inglobati nella plastica, per intenderci) e può essere rimossa lavandole o pulendole.

    Oppure potrebbe essere che sono stati utilizzati materiali contaminati a
    causa del fall-out per la produzione delle parti dell'utensile. In tal caso la contaminazione potrebbe essere interna e non asportabile.

    Fatta questa premessa: ci sono altre domande da porsi. Quanto è questa potenziale contaminazione e quanto potrebbe essere dannosa per la salute. Senza una misura non sapremo mai se e quanto questo seghetto è
    contaminato. Tieni conto che al momento sono in vigore misure rafforzate
    per il controllo dele importazioni di beni dal Giappone. Sia all'uscita
    dal Paese sia all'ingresso in Europa.



    Se non è stato rivelato come radioattivo (tieni conto che gli strumenti
    per la misura delle radiazioni sono estremamente sensibili), allora o
    non lo è per nulla, oppure è una cosa talmente minimale che non ha
    conseguenze sulla salute.

    Spero di averti risposto in modo sufficientemente circostanziato.

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  7. Molto gentile e molto circostanziato, nonchè molto rapido, grazie!

    Infatti sospettavo che il problema del trasporto della radiazione fosse più dovuto a polveri e particelle atmosferiche che si depositano sugli oggetti, piuttosto che all'influenza diretta di elementi radioattivi, che immagino possano contaminare solo nelle immediate vicinanze, nel raggio di... km?Procedo con l'indagine:1) Trattandosi di un prodotto che reca la targhetta "2010" non può essere stato prodotto con materie di base radioattive.2) La targhetta 2010 però non può certificare che il prodotto non sia rimasto in un magazzino giapponese fino a pochi mesi fa e spedito nelle ultime settimane. Trattandosi di prodotti generalmente stoccati in magazzino probabilmente non c'è possibilità che siano stati contaminati da polveri e depositati a terra. "probabilmente", poi magari li stoccano all'aperto :OPer liberarsi dalle polveri radioattive basta "spolverarlo"? Dove lo spolvero per non nuocere a nessuno? :D3) se ciò non bastasse, se non mi fidassi dei controlli in ingresso, se volessi scrupolosamente verificare con un contatore geiger... ci sono servizi pubblici che effettuano questo tipo di test? O professionisti a pagamento? Oppure bisogna per forza munirsi della (costosa) macchinetta?P.S. Il prodotto è targato "Makita", sulla home page del loro sito globale "makita corporation" dichiarano che tutti gli utensili che producono sono "radiation free" questo da un lato dovrebbe tranquillizzarmi, ma dall'altro mi conferma che la domanda era lecita...

    RispondiElimina
  8. @c2222cb05208f1682818c06237f0f55c:disqus, per fare attivazione, cioè il processo che rende radioattivo un
    elemento, ti servono o protoni parecchi energetici, o raggi gamma o
    neutroni. Nella situazione di Fukushima, non hai protoni energetici e
    pochi neutroni. Di gamma ce ne sono, ma le energie in gioco non sono
    particolarmente favorevoli per l'attivazione.



    la radioattività che circonda i reattori in questo momento è data dal
    fall-out e non tanto dall'emissione dai noccioli.



    1) se è stato fatto nel 2010 allora non è fatto con materiale
    radioattivo, o almeno questo non proviene da Fukushima, magari da
    Chernobyl! (sto scherzando!)



    2) dubito che sia rimasto in magazzino in Giappone così a lungo, però è
    sicuramente un magazzino coperto altrimenti addio integrità della
    confezione.



    3) se fosse rimasto all'aperto confezionato, butta la scatola e il
    problema è risolto. In realtà per la contaminazione si procede in questo
    modo: si prendono degli speciali fogliettini di carta assorbente, si
    strofinano vigorosamente e poi si misura la radioattività della carta.
    Se è positiva, allora si procede con la decontaminazione che andrebbe
    fatta in una zona controllata e mettendo a rifiuto radioattivo tutto
    quanto utilizzato per la pulizia indossando tutti i Dispositivi di
    Protezione Individuale necessari. Ovvio che tutte queste cose sono
    fantascienza per un privato che ha comperato un seghetto da hobbystica. 
    Non so se esistono servizi pubblici, so che uno dei laboratori dove
    lavoro io è autorizzato e certificato per fare queste misure, ma non
    gratis. Noi (nel senso di io) posso fare la misura e dirti il risultato,
    ma non posso rilasciarti un certificato valido di fronte alla legge.



    credo che la scritta "radiation free" serva per attenuare i timori di
    chi teme di prendere radiazioni comperando i loro prodotti, però se lo
    dicono, immagino che facciano anche i test.

    RispondiElimina
  9. Ciao,
    mi spieghi perchè le particelle alfa sono più pericolose delle beta e dei raggi gamma?
    Ho letto che hanno un fattore 20 di dose assorbita-equivalente, ma i raggi gamma e le beta sono più penetranti e più piccole (uno e un elettrone e l'altro è un fotone, al confronto l'elio incicciottito è una montagna!)
    Tralasciando l'ingestione per proteggersi da delle particelle alfa non basta un foglio di carta? O comunque materiali comuni come vetro o semplice ferro?
    Grazie

    RispondiElimina
  10. Ciao @949c7c9dfd1da2c5a6bcdd69d049bc45, la tua introduzione è perfetta e corretta. Le alfa sono cicciotte e si fermano in un foglio di carta. Perché sono più pericolose?

    La risposta sta nel modo in cui interagiscono. Queste infatti si fermano in pochi micrometri proprio perché interagiscono tanto con quanto le circonda depositando in una piccolissima regione spaziale tutta la loro energia. Di fatto il danno biologico delle particelle alfa è molto limitato nello spazio, ma le poche cellule colpite non hanno scampo e sono destinate a morire. La cosa cambia negli elettroni e nei gamma dove la stessa quantità di energia è spalmata su un volume estremamente più grande.

    Proteggersi dall'irraggiamento esterno delle alfa è molto facile, bastano pochi cm di aria o un paio di guanti in lattice. Il problema è quanto l'emettitore alfa viene in contatto diretto con il tuo organismo, allora le cellule vicine non hanno scampo. La storia di Litvinenko è un triste esempio della pericolosità delle particelle alfa.

    Ti ho riposto? Altrimenti ci riprovo...

    RispondiElimina
  11. Si, mi hai risposto.
    Prima non capivo il motivo perchè erroneamente non ho mai considerato il volume di materiale che viene coinvolto.
    Grazie mille..

    RispondiElimina
  12. Salve, ho mandato a prendere dei cd dal giappone, per caso possono esserci rischi che questo oggetto possa aver subito qualche forma di contaminazione? La città da cui proviene l'oggetto è Shizuoka.

    RispondiElimina
  13. Ciao Naoto22, così a pelle mi sentirei di escludere un rischio di contaminazione. Gli oggetti, anche se con meno cura degli alimenti, sono controllati all'ingresso in Europa. Il cd è stato venduto a Shizuoka, ma bisognerebbe vedere dove è stato prodotto.

    In ogni caso, difficilmente la contaminazione asportabile potrebbe interessare la custodia e il disco, al più la pellicola protettiva intorno alla custodia, che tanto butterai.

    RispondiElimina
  14. Quanto tempo deve passare tra una radiografia e una gravidanza per non causare danni al feto?                         Grazie
    Cinzia

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  15. Cara Cinzia, è opportuno non sottoporsi ad esami radiologici (radiografie, mammografie, tac, spect, pet...) a meno che siano valutati necessari dal medico durante la gravidanza. Se al momento dell'esame non sei in stato interessante, allora non ci sono tempi di attesa necessari per programmare la gravidanza, specie per una radiografia la cui dose è somministrata in modo istantaneo.

    Se il medico ti invita a sottoporti ad una radiografia nonostante lo stato di gravidanza, non necessariamente questo comporterà un danno al feto (mia mamma conserva una lastra di me nel suo pancione!), si tratta di un aumento di un fattore di rischio che il medico di solito mette ben in chiaro nel suo bilancio effetti/benefici.

    Ad ogni modo, io sono un fisico ed è sicuramente più opportuno che chiedi conferma al tuo medico.

    RispondiElimina
  16. Ti ringrazio moltissimo!

    RispondiElimina
  17. Ciao Toto, mi chiamo Massimo. Innanzitutto complimenti per questo bellissimo articolo, ho trovato molte info utilissime.
    Volevo farti una domanda diretta, già fatta da altri, però un pò più specifica.
    Mi trovo nella situazione di dover acquistare un disco da un venditore di Sendai (100km da Fukushima). Il disco è prodotto nel 2009 ma ci potrebbe essere qualche pericolo secondo te? Tieni anche conto che è un LP usato quindi senza custorie e involucri. Da come ho capito il rischio, per queste cose, è praticamente nullo. Giusto?

    RispondiElimina
  18. che articolo meraviglioso,finalmente molte cose mi sono piu' chiare....
    la cosa che mi inquieta e' che molti,come me,abbiano dei dubbi sul materiale proveniente dal giappone....
    vorrei chiederti a tal punto.............volendo acquistare un obiettivo fotografico e sapendo che e' stato costruito ad utsonomiya(circa 120 km da fukushima) che probabilita' ci sono che durante l'assemblaggio del cesio 137 sia finito all'interno o sull'obiettivo stesso (magari trasportato dal tecnico addetto) e successivamente magari finira'sulle mie mani durante l'utilizzo e succesivamente negli alimenti che ingerisco.
    ho visto che il cesio e'  un liquido color argento/dorato che fonde a circa 28°,non credo che quando si parla di fall-out ci si riferisca a questo....probabilmente a gli isotopi di cesio137 che dunque sono invisibili,ora,essendo atomi come viaggiano e si depositano sul terreno,sotto forma di vapore o fumo bianco...come quello che si vede uscire dai reattori della centrale...
    e' possibile rilevare la presenza di cesio137 attraverso un contatore geiger?
    grazie di tutto

    RispondiElimina
  19. Caro Salvovtr, grazie per i complimenti. Si cerca di fare quello che si può!

    La tua è una domanda comunissima ed è assolutamente valida per tutti i beni di consumo (non alimentari) provenienti dal Giappone.

    Partiamo dal presupposto: è impossibile darti la certezza assoluta che il tuo obiettivo arrivi nelle tue mani completamente privo di radio-cesio. L'unico modo per verificare è mandare il tuo oggetto in un laboratorio specializzato e richiedere un'analisi: a quel punto saprai la verità. 

    Ma...

    Facciamo un ragionamento. Se si tratta di un obiettivo questo sarà stato assemblato in una "camera pulita" ovvero uno speciale locale dove la quantità di polvere viene monitorata, quindi dubito che possa avere del cesio sulla sua superficie o internamente. Potrebbe essersi contaminato l'imballaggio (cartone) esterno, che poi è passato di mano in mano e che è arrivato fino a te.  

    Tieni conto che circa il 20% dei beni di consumo vengono controllati all'ingresso in Europa.

    Ad ogni modo, secondo me, stiamo parlando di quantità risibili di cesio che se anche fossero presenti non sarebbero un grave rischio per la tua salute o quella delle persone che ti vivono accanto. Credo che ci siamo mangiati funghi con il cesio di Chernobyl in quantità molto maggiori (questo però non è un buon motivo per continuare!)

    Con un Geiger puoi vedere il cesio, ma onestamente per queste misure di fino userei un rivelatore al Germanio che oltre a dirti se c'è radioattività (come farebbe il Geiger) ti dice anche da quale isotopo proviene. 

    Spero di averti risposto..., altrimenti torna a chiedere :)

    ps. ieri mi è arrivata una batteria per trapani Bosch in laboratorio con la scritta "Provenienza Giappone", sono stato tentato di metterla su un rivelatore al Germanio per vedere se trovavo il cesio!

    RispondiElimina
  20. grazie mille toto,
    mi ha fatto molto piacere ricevere cosi' presto la tua risposta.
    scusami,
    ma alla fine quando si parla di fall-out si parla di povere radioattiva,ma il cesio,sembra,si tratta di un isotopo invisibile ad occhio nudo...ma allora come viene  fuori dalla centrale....tornando al mio obiettivo,se lavassi le mani ogni volta che finisco di utilizzarlo potrei evitare dei rischi.... la rdiazione esterna non mi preoccupa quanto quella interna,ma se dovesse esserci del  cesio sulla lente,la quantita pericolosa e' visibile ad occhio nudo e quando
    diventa pericolosa.....
    chissa quanto ne ho respirato finora...lavoro in un centro commerciale in cui vendiamo molta elettronica made in japan e anche di grandi dimensioni

    posso sembrare un po ansioso ma da quando ho scoperto che le sostanze emesse dalle centrali atomiche
    sono invisibili e inodore ,pericolose per i bambini e  attive per tempi che superano probabilmente la vita sulla stessa terra
    mi e' venuto un po' di panico.
    sconoscevo questi aspetti e adesso mi fanno paura.
    grazie sempre,sei davvero gentile.

    RispondiElimina
  21. Il fall-out è più in generale la ricaduta al suolo di elementi radioattivi. Il cesio è un elemento tra i più volatili di quelli prodotti durante la fissione nucleare ed essendo prodotto in abbondanza e di facile misura è sempre preso come riferimento nel caso di incidenti nucleari. 

    In caso di dispersione in atmosfera di materiale radioattivo questa può avvenire sotto forma di particolato, più o meno sottile, e in forma volatile, uno o pochi atomi. Nel primo caso possiamo parlare di una vera e propria "polvere" non necessariamente composta interamente da cesio, anzi, con cesio presente in tracce appiccicato ad un "vettore" non radioattivo. Nel secondo non possiamo parlare di uno stato solido o liquido, perché quei pochi atomi si comportano come un gas. Ripeto stiamo parlando o di un granello di polvere che trasporta qualche atomo di cesio, o di qualche atomo di cesio che se ne va in giro da solo. 

    Non puoi vedere ad occhio nudo il cesio, come non puoi vedere ad occhio nudo l'ossigeno nell'aria che respiriamo. Serve un rivelatore, che sostituendosi ai tuoi occhi lo identifica. In generale è molto più facile misurare la radioattività rispetto ad altri fenomeni chimici. In gergo tecnico si dice che la sensibilità è molto maggiore e si possono rivelare quantità minime di radiazione molto più piccole, per esempio, delle concentrazioni di contaminanti chimici. 

    Difficilmente credo che sull'obiettivo ci possa essere una quantità pericolosa di cesio, dopo averlo usato lavati pure le mani come una normale norma igienica.

    La radioattività è invisibile come lo sono gran parte dei veleni, solo che ad alcuni abbiamo fatto l'abitudine (non sto dicendo che la radioattività non faccia male, sia chiaro). Per esempio, il benzene è noto avere pericolosi effetti sulla salute eppure continuiamo a fare il pieno all'automobile e i lavoratori ai distributori non sono monitorati tanto quanto lo sono i lavoratori esposti alle radiazioni ionizzanti. Altri pericoli sono visibili, ma non per questo meno pericolosi, basti pensare alla quantità e gravità degli incidenti che avvengono nelle nostre cucine.

    La dose efficace (quindi il danno) prodotto da irraggiamento interno ed esterno sono esattamente uguali. La dose efficace infatti è una grandezza proporzionale al danno biologico, quindi non importa quale sia stata la causa, l'effetto è sempre quello (sono stato proprio ieri ad un corso di dosimetria interna). Prendere 1 milliSv di dose al corpo intero per via di irraggiamento esterno o interno non fa differenza. Per fare un esempio, molto stupido, uno potrebbe perdere un piede in un incidente o per un problema di circolazione: le cause sono differenti, ma il danno biologico è lo stesso a tutti gli effetti. (Se vuoi leggi anche il commento de @949c7c9dfd1da2c5a6bcdd69d049bc45  qui sopra) La grossa differenza è la sensazione di disagio, paura e stress che insorgono quasi inevitabilmente in chi è stato esposto a contaminazione interna. Sensazioni che si possono superare solo grazie ad una buona formazione, oltre che ovviamente evitando di contaminarsi! 

    Ripeto ancora perché non vorrei essere frainteso. Non sto minimizzando o proteggendo le radiazioni, ma è opportuno collocarne gli effetti nel giusto ambito. 

    RispondiElimina
  22. grazie ancora....
    ma allora il cesio e' da considerarecome un gas inodore e incolore,dunque se fosse stato all'interno un'oggetto sarebbe gia' fuoriuscito da tempo....mentre la polvere che contiene atomi di cesio e' quella che
    contamina i terreni e le foglie delle piante, ma per essere dannosa dovrebbe essere visibile , della polvere magari nera che probabilmente contenga  isotopi di cesio....guardando attraverso la lente vedo del pulviscolo all'interno ma e' lo stesso che vedo negli altri obiettivi che ho da molto tempo.
    penso che sara' difficile trovare del cesio dentro un'ottica fotografica,ma forse un controllo all'ARPA lo faccio fare.
    pensi che riescano a rilevare la presenza di particelle radioattive dentro un barilotto in metallo,forse magnesio?

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  23. ad esempio,in giappone ,hanno trovato del cesio 137 nel latte in polvere dei bambini,
    visto che il latte in polvere e' bianco,tracce di polvere radioattiva non era ben visibile?
    che succedera' a quei bimbi che hanno bevuto quel latte.....?
    il governo giapponese ha vietato il consumo del riso coltivato vicino la centrale,ma sicuramente isotopi di cesio avranno ragiunto anche tokyo o utsunomiya( in questione)
    perche li' non ci sono restrizioni alimentari?
    scusami per tutte queste domande a raffica

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  24. davvero notevole e degno di lode il lavoro che state svolgendo.
    dal mio canto ho finalmente compreso che il cesio 137 o e' in forma gassosa....e non dovrei trovarlo dentro
    l'obiettivo o legato a qualche granello di polvere il che renderebbe il cesio presente sull'oggeto ma non di grande entita',del resto si tratta di un manufatto assemblate all'interno di un edificio e subito impacchettato e inmballato.
    per avere un livello di radiazioni  elevato dovrebbe essere molto impolverato e penso che se avesse tanta polvere me ne sarei accorto,almeno nelle foto....essendo volatile potrei respirarlo ma dovrei avere una certa fortuna e poi chissa quanto ne ho gia' respirato...
    visto che sei vicino al giappone,sia con le analisi sia col rispetto che questa gente merita,sei a conoscenza di qualcunche ha trovato degli oggetti contaminati,so ad esempio di alcune auto fortemente contaminate,ma le auto stanno parcheggiate fuori e stanno a contatto con il suolo,inoltre sai di qualche azienda che ha preso in considerazione l'idea di effettuare dei controlli sulle catene di montaggio o all'uscita dei prodotti per l'estero......inoltre, ma poi mi fermo ringraziandoti ancora,pensi che alla frontiera ci siano congegni tali da poter individuare anche un solo prodotto contaminato...
    sei molto gentile e stai facendo un'ottimo lavoro...grazie di tutto

    RispondiElimina
  25. ancora grazie per i complimenti, fanno sempre molto piacere. 

    Di auto contaminate, mi ricordo ne avevamo parlato il 15 aprile 2011 (clicca su questo link per il nostro archivio). In effetti allora i controlli non erano ancora stati formalizzati per i beni di consumo, mentre lo erano per quelli alimentari. Come dici tu le auto possono aver risentito parecchio del fall-out diretto. Quello dei controlli sugli oggetti è un altro ambito in cui si deve migliorare la risposta in caso di incidente: la risposta di Fukushima è stata ordini di grandezza migliore di Chernobyl, ma c'è ancora spazio per miglioramenti! Non voglio giustificare i Giapponesi, ma a parte l'incidente nucleare si sono trovati a fronteggiare anche un terremoto e uno tsunami storici con conseguenze terribili in termini di vite umane e di risorse economiche. 

    I controlli alla frontiera sono fatti attraverso dei portali (link) anche non in occasione di incidenti nucleari per monitorare il trasporto illecito di sostanze radioattive in particolari quelle missili a scopo di antiproliferazione. Una serie di parole complesse per dire una misura antiterrorismo. La loro MDA (minimum detectable activity) è piuttosto bassa, purtroppo non posso darti un numero perché dipende da molti fattori, quello che so è che non tutti i container di una nave cargo vengono fatti passare dal portale per questioni di tempo. Ti ricordi che ti avevo accennato alla radioattività naturale delle banane? I container che arrivano dal centro-sud america molto spesso sono causa di falsi positivi proprio per quel motivo. 

    Amici/lettori che vivono in Giappone ci hanno detto che alcune aziende hanno aggiunto la scritta "100% radiation free" (senza radiazioni al 100%) ai loro prodotti. Quanto questo sia vero o solo una trovata pubblicitario non lo so. Ti dicevo che ho ricevuto una batteria per trapano dal Giappone, appena mi si libera un rivelatore al Germanio, la metto in misura, così per curiosità...

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  26. aspetto l'esito della tua batteria,mi auguro che non abbia problemi

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  27. La batteria ha sicuramente un problema! Non è quella giusta per il nostro trapano!

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  28. questo mi dispiace veramente,dovrai fartela sostituire..... bella la trovata dei portali,del resto sarebbe inpossibile esaminare tutti i colli di un container...
    resta il fatto pero' che se compri on line un prodotto da un privato,e questo prodotto e' contaminato,non
    penso  sia possibile rilevarlo alla frontiera....
    certo e' che se uscisse una sola notizia sulla possibile contaminazione di tutto quello che e' made in jap si rischierebbe il panico universale...
    io per esempio, sono circondato in casa e al lavoro da tecnologia giapponese.

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  29. leggendo in giro ho letto che alcuni isotopi decadono emettendo radiazioni o beta o alfa....ma sempre radiazioni gamma,infatti alcuni contatore geiger rilevano,ad esempio solo radiazioni alfa e gamma,dunque se non sono presenti radiazioni alfa ma solo gamma vuol dire che gli isotopi radiattivi decadono un beta....ho capito bene?
    il cesio decade in?

    RispondiElimina
  30. In risposta a questo commento di @2c85d4b925764793c3cde2c2e7970cee :

    quello che hai letto non è completamente esatto. spero di non averlo scritto io, se sì dimmi dove che vado a correggere al volo. Decadere significa che un nucleo instabile si trasforma andando a finire su un nucleo più stabile. Durante il decadimento l'energia in eccesso viene scaricata all'esterno attraverso l'emissione di radiazioni. Alfa, beta e gamma identificano il tipo di particella che viene emessa durante il decadimento.

    Alfa: viene emesso un intero nucleo di elio (2 protoni e 2 neutroni). Le alfa sono molto energetiche, si fermano praticamente subito e rilasciano tutta la loro energia in poco spazio.

    Beta: viene emesso un elettrone con una elevata velocità. Si ferma relativamente facile e lascia energia lungo tutta la sua traiettore.

    Gamma: viene emesso un fotone (luce) di alta energia. Si fa molta fatica a schermarli e lasciano energia qua e là (non continuo) lungo la traiettoria.

    In genere un isotopo può seguire più vie per decadere, anche perché magari il nucleo più stabile su cui decade e ancora instabile e segue un'altra via. Il cesio-137 decade beta ma ha anche due linee gamma facilmente identificabili. Il cesio-134 altrettanto con molte righe gamma.

    Non così per lo stronzio-90 che è un beta puro e quindi non ha emissioni gamma.

    RispondiElimina
  31. no non preoccuparti non l'hai scritto tu....ho fatto un po' di confusione,anche perche' non so niente di fisica.
    se ho ben capito la presenza di cesio 137 si evince dal fatto di avere particelle beta e gamma

    RispondiElimina
  32. ti ho già detto vero che la radioattività si misura molto facilmente, adesso ti aggiungo anche un'altra cosa. Ogni isotopo emette radiazioni secondo una sua particolare e univoca distribuzione di energia che si chiama spettro. Ci sono alcuni rivelatori come i contatori geiger che ti possono dire quanta radioattività c'è, ma nulla sull'isotopo da cui provengono. Esistono altri rivelatori, invece, che hanno proprietà spettrometriche, ovvero sono in grado di riconoscere lo spettro di ciascun isotopo come se fosse una sua impronta digitale. 

    Perdonami il linguaggio non troppo scientifico, ma credo che così si capisca meglio. 

    Nel caso del cesio-137, la firma caratteristica è un picco di emissione gamma ad energia 661.6 keV... 

    RispondiElimina
  33. ti confesso che se il mio obiettivo emettesse radiazioni,che siano beta ,alfa o gamma lo eliminerei immediatamente....certo pochi granelli di polvere che fuoriescono dalla lente non sono pragonabili
    a respirare l'aria che puo' esserci in giappone e che non sembra essere pericolosa,
    ma portarmi a casa
    pulviscolo di cesio mi preoccupa non poco.
    pensi che un giorno si potra acquistare dal giappone in assoluta sicurezza?

    RispondiElimina
  34. Guarda @2c85d4b925764793c3cde2c2e7970cee l'assoluta sicurezza non esiste in nessun campo, purtroppo per noi. Vedi la storia dei cetrioli contaminati della scorsa estate. Esiste un livello di sicurezza che riteniamo accettabile, lo stesso che ci fa ritenere più sicuro un viaggio in macchina piuttosto che un volo aereo anche se i numeri dicono esattamente il contrario. Questa "sensazione" di (in)sicurezza è tremendamente soggettiva e sicuramente non valida per tutti. Se fosse per me, io comprerei già oggi dal Giappone, posso capire che qualcuno non la pensi come me; certo da persone ragionevoli mi piacerebbe vedere la stessa precauzione anche per tutte le fonti di rischio. 

    :)

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  35. comprendo benissimo il tuo punto di vista e certe volte penso che tutto questa insicurezza proprio da me
    non me la sarei mai aspettata,ho sempre reso tutto un vero pericolo, perfino la passione per la fotografia,pensa che una volta sono rimasto bloccato di notte fra gli scogli durante un'acquazzone con tutta l'attrezzatura fotografica e senza cellulare,ma tutto quello che non riesco a vedere o sentire soprattutto se pericoloso,  oggi mi fa paura....sono certo che si tratta di un'esagerazione,deltronde quanta polvere puo' esserci dentro una lente pro?
    sei stato molto gentile e mi hai consentito di comprendere qualcosa in piu' su questo mondo,
    il tuo lavoro e la tua passione fanno di te una persona speciale.
    grazie

    RispondiElimina
  36. scusami un ultima volta,mi sa che riesco a far controllare la lente con un contatore geiger.credi
    che qualche granello di polvere radioattiva dentro il barilotto dell'obiettivo  sia rilevabile dal geiger?
    quella esterna penso che ormai sia andata via,la lente infatti era in esposizione nel negozio dove l'ho acquistata,ma quella interna, se mai dovesse essercene,riuscirei a rilevarla?
    ciao.

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  37. Non te lo posso dire a priori, dipende dalla sensibilità dello strumento e dal fondo. Devi chiedere al padrone dello strumento. Quello che ti consiglio è di far misurare anche un secondo obiettivo, giusto per avere un termine di paragone.

    Spero tornerai a dirci come è andata!

    RispondiElimina
  38. il proprietario del geiger ne sa poco e niente....come si misura il fondo?
    penso di accenderlo e vedere quanto rileva il geiger poi lo poggio sulla lente e aspetto un minuto
    e vedere se ci sono variazioni...
    fino a che valire posso stare tranquillo?

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  39. se il proprietario ne capisce poco, dubito che il geiger sia stato calibrato di recente e che non sia nemmeno noto il fattore di conversione da conteggi per minuto ad eventuali Bq di cesio-137. Il geiger non è in grado di discriminare tra i vari isotopi e quindi misura solo un numero di eventi per minuto (o secondo) e questo valore viene calibrato usando una sorgente nota di tanto in tanto.

    provalo appoggiato al tavolo, poi sulla lente e magari anche su qualche altra superficie per vedere le differenti reazioni. In generale le piastrelle sono "una buona sorgente" di radiazioni naturali.

    fammi sapere...

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  40. le piastrelle??????????
    quasta non la sapevo.......sapevo dei crt ma delle piastrelle no.....ho in casa un 36" crt e gia' lo guardavo con sospetto,adesso scopro che sono circondato dalle piastrelle,la loro polvere se inalata dovrebbe causarmi dei problemi o no?
    ha questo punto compro io un geiger,quanto costa?
    la cosa si complica

    RispondiElimina
  41. Per non parlare delle cantine dove la concentrazione del gas radon (radioattivo) può raggiungere anche i 100 Bq/m3.

    Non ti devi preoccupare, l'universo che ci circonda è radioattivo e noi uomini siamo progettati per conviverci.

    Non volevo aumentare la tua ansia, stai sereno e fai delle belle foto!

    RispondiElimina
  42. Grazie,
    il geiger manco accende,ed io mi sto forse preoccupando troppo.....intanto ho eliminato lo scatolo e se
    alla fine c'e' dentro l'obiettivo  della polvere con qualche atomo di cesio137,se dovesse uscire durante l'utilizzo,
    finire sulle mie mani e poi  inalata o ingerita dovrei essere sfigato talmente tanto che se non sono le radiazioni
    adammazzarmi sara altro.intanto ho pure scoperto di avere
     un lontano parente  che lavora in un reparto di medicina nucleare come medico,credi che se ne parlassi con lui mi consiglierebbe uno psicologo? o riuscirei a controllarmi l'obiettivo?
    non riesco ad accettare di avere speso quasi 2000 euro e avere la salute mio o di mio figlio in pericolo.

    RispondiElimina
  43. Quando hai nominato lo psicologo mi hai fatto morire dal ridere! E poi mi è preso un colpo a pensare a 2000 euro per un obiettivo! Costicchiano! Parli con uno che di fotografia non capisce assolutamente nulla!-

    In un reparto di medicina nucleare potrebbero avere la strumentazione.

    Ti ripeto, stai tranquillo...

    RispondiElimina
  44. oltre ai 2000 euro e anche bello grosso.....anch'io ho riso all'idea di presentarmi
    in ospedale con un teleobiettivo enorme e chiedere una visita per la mia macchina fotografica.....

    gia' e' motivo di ansia,dopo una sessione fotografica scappo a lavarmi le mani ed evito di toccarmi la faccia....
    la sera l'avrei riposto in cantina,ma tu mi dici che la c'e' il radon.......non ho scampo

    RispondiElimina
  45. Buongiorno, un mio amico ha fatto analizzare le ceneri di pellets e che hanno dato un risultato di presenza di cesio 137. Penso che sarebbe importante per la salute rendere edotto il consumatore apponendo sulla confezione appropriate diciture.

    RispondiElimina
  46.  Salve: il tuo amico ti ha anche detto quanti Bq/kg hanno misurato, in tali ceneri?

      Perche' e' su quello che verte il succo della questione, se e' al di sotto di un certo valore non vale la pena di dirlo al consumatore, perche' non c'e' pericolo.

      Roberto

    RispondiElimina
  47. Roberto ha ragione, occorre sapere qualcosa di più sulla misura e soprattutto sul misuratore/strumento.

    Un paio di anni fa ho seguito il problema (tramite canali istituzionali) nato in Italia con 10 anni di ritardo rispetto all'Europa (e che l'Europa aveva archiviato 10 anni prima).

    In realtà si tratta di un non problema che ha origine nella circolazione di materie prime provenienti da zone contaminate (Russia per Chernobyl ma non solo Chernobyl). Incenerire il prodotto (bruciare il pellet e trasformarlo in cenere) ha il potere di concentrare di circa 20 volte il contenuto di alcuni "contaminanti" da cui si sono avute le prime segnalazioni, per altro in relazione a misure assolutamente non affidabili. In Europa il caso era scoppiato prima perchè usano stufe a pellet su larga scala da prima che non in Italia.

    Dal punto di vista dosimetrico non c'è da preoccuparsi, maggiori informazioni le può trovare in questo lavoro:

    http://www-3.unipv.it/safety/radio/pellet.pdf

    Dal punto di vista della circolazioni delle merci, non si tratta dell'unico ambito in cui alcuni inquinanti "radioattivi" circolano. Rottami ferrosi, materiale per edilizia e altro può porre problemi simili. Esistono reti di intercettazione di questi materiali anche se occorre ammettere che la globalizzazione del commercio pone sfide sempre nuove.

    Sono assolutamente contrario a riportare in etichetta informazioni di questo tipo. Il consumatore medio non è in grado di comprenderne il significato e la speranza di "formarlo" ce la siamo giocata decenni fa.
    SM

    RispondiElimina
  48. Grazie per il link dell'università di Pavia, sicuramente le basse quantità di cesio presenti nelle ceneri non daranno conseguenze alla salute delle persone, ma quello che a me sembra importante è rendere edotto il consumatore sulla presenza di radioattività e di conseguenza si può usare più attenzione nella manipolazione e nello smaltimento di queste ceneri.

    RispondiElimina
  49. E' parere di enti sovranazionali che questa informativa non debba essere fatta quando le condizioni di salute e sicurezza sono garantite anche nel caso peggiore ipotizzabile.
    E' un po' come mettere un cartello "attenzione gradino" ad un'altezza superiore a 1m. E' stato dimostrato che il numero di persone che inciampa nel gradino aumenta causa la distrazione del leggere il cartello.
    Saluti SM

    RispondiElimina
  50. Caro @06cff5de17ebd0a2ffc55de94e1f2b6a , occhio a non lasciarti sfuggire l'ordine di grandezza. Il documento che SM ti ha suggerito  calcola quella che è la dose efficace (ovvero una grandezza che è proporzionale al danno biologico). Il risultato complessivo, tenendo conto di tutti i possibili contributi è di 2.21 microSv/anno, approssimiamo a 5 per eccesso perché ci piace stare dalla parte della ragione e della massima precauzione. 


    La dose annua che una persona riceve normalmente senza fare nulla di speciale è compresa tra 2000 e 3000 microSv, quindi stiamo di qualcosa che è tra 400 e 600 volte più piccolo rispetto alla dose naturale.

    Se si volesse applicare lo stesso criterio di ultra massima precauzione, allora si dovrebbe scrivere sui biglietti aerei che nel volo, a seconda di durata e traiettoria, si accumuleranno tranquillamente qualche microSv. E in un solo viaggio aereo, non in un anno! 

    E si dovrebbe aggiungere, di fianco al bollino blu della Chiquita, anche il simbolo del radioattivo e la scritta: "contiene in media 15 Bq di potassio-40".

    :)

    RispondiElimina
  51. Sicuramente tu di queste ne capisci di più di una persona normale, comunque tu consiglieresti di spargere le ceneri nell'orto a mo' di fertilizzante come i vecchi consigliavano?

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  52. il gradino se uno sta attento lo vede, invece la radioattività non si vede anche se uno sta attento.

    RispondiElimina
  53. Il processo di combustione ha come conseguenza quella di concentrare gli elementi incombusti e non volatili. Questo è il motivo per cui nella cenere ci sono quantità importanti di minerali quali il potassio  (potassio e cesio sono chimicamente affini trovandosi nella stessa colonna della tavola periodica) e per cui può essere utilizzata come fertilizzante aggiungendo composti azotati che la combustione ha fatto volare via. Viene liberato in aria anche il carbonio 14 che è contenuto in tutta la legna e in generale in tutti i combustibili sottoforma di CO2 radioattiva.

    Io uso la cenere del caminetto (non ho la stufa a pellets) sia per concimare il giardino sia per preparare il detersivo. http://unico-lab.blogspot.com/2012/01/come-smaltire-la-cenere-del-caminetto.html

    Mio suocero che invece ha la stufa a pellets, con la cenere ci concima i gerani. 

    Tu sentiti libero di smaltirla come preferisci, se ti crea tante preoccupazioni allora dovresti utilizzare un aspiratore con filtro ad acqua e pulire la stufa tenendo umida la cenere così da evitare la dispersione. 

    :)

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  54. @06cff5de17ebd0a2ffc55de94e1f2b6a:

      Ogni metro quadrato di terreno "medio", nei primi 5 centimetri di profondita' (i famosi 65 kg/m2 di cui ci parla spesso sergiomanera) contiene circa 200 kilo Bq. In particolare ci sono in media fino a 60 kilo Bq/m2 di K-40 naturale, che e' chimicamente affine al Cs.
      Anche se ne aggiungi, esagero, 1000 Bq non cambia nulla.
      Usa le ceneri e mangia tranquillo i frutti dei vegetali che crescono, e' l'inquinamento chimico che e' il vero pericolo ai giorni nostri, non quello radiologico... chi ti racconta cose diverse non ha capito un tubo di nulla (o, peggio, ha un'agenda ideologico/politica che lo porta a mentire).

      Roberto

    RispondiElimina
  55.  ... allora dovrebbero mettere la scritta anche sulle bottiglie di acqua minerale, di pasta, di sugo, di tutto!

      Alla fine nessuno ci farebbe piu' caso, perche' ci sarebbe scritto "attenzione, contiene radioattivita'" dappertutto!

      Avrebbe senso, secondo te?

      Comunque, quando dici "la radioattivita' non si vede" sbagli: in realta' la si puo' vedere facilmente, basta comprare un detector su Amazon... in compenso se cerchi di misurare da solo, a casa, il contenuto di tetrafenile, o di arsenico, o di altre schifezze chimiche che sono contenute in tutto quello che mangi e tocchi (compreso il giardino di casa tua), allora in quel caso si' che puoi dire  che non si vede, la contaminazione.

       Roberto

      R.

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  56. Ho una domanda che riguarda prodotti provenienti dal Giappone.
    Dovendo acquistare una motocicletta giapponese, nuova o poco usata (ne ho vista una di Maggio 2011), mi sono posto il problema di una eventuale contaminazione. Ci sono stabilimenti relativamente vicini a Fukushima.
    Come ci si deve comportare secondo voi? Grazie.

    RispondiElimina
  57. Ciao Alessandro, il mio parere è che viste le dimensioni e l'uso di una motocicletta non ci sono grossi problemi nell'acquisto e nell'uso di una moto di importazione.

    RispondiElimina
  58.  Perche' parli di dimensioni? Grazie per le risposte.

    RispondiElimina
  59. Perché se tutta la moto fosse contaminata in modo uniforme se ne sarebbero accorti ai controlli in dogana, visto che è piuttosto grossa.

    :)

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  60.  Ma questi controlli li fanno da sempre o solo da dopo Fukushima?

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  61. In alcuni porti e per alcune provenienze è fatto da prima di Fukushima con scopo di anti-terrorismo e per fermare il cosidetto traffico illecito di materiale radioattivo e fissile.

    Dopo Fukushima i controlli dal Giappone sono stati intensificati e in particolare per gli alimenti.

    RispondiElimina
  62. L'uso che se ne puo' fare? Intendi dire che essendo il contatto con la moto non continuo, ma al massimo di qualche ora al giorno, anche se fosse contaminata non potrebbe recare danno? Grazie delle risposte.

    RispondiElimina
  63. la moto è grossa, gran parte delle superfici sono inaccessibili quindi difficilmente potrai trasferire la contaminazione asportabile dalla moto ai tuoi abiti o alla tua pelle.

    in genere le parti esterne delle moto sono spazzate da aria e acqua quindi tutto l'asportabile se ne va ben presto.

    per il non asportabile, il contatto è per poco tempo e parte è schermato dalla moto stessa.

    secondo me, i rischi ci sono, ma sono legati ad incidenti e cadute e non alle radiazioni :)

    RispondiElimina
  64. Non so se puoi aiutarmi, volevo sapere quanto devo preoccuparmi x una Tac celebrale fatta a mio figlio di 4 anni ( sui rischi da radiazioni ionizzanti)

    RispondiElimina
  65. Ciao @disqus_oaPAfFRyeF e benvenuto! Premesso che l'esposizione alle radiazioni non è mai assolutamente priva di rischio, bisogna anche pragmaticamente accettare che il rischio è generalmente molto basso. Detto questo, il medico che conosce perfettamente quali sono i rischi di esporre un bambino ad una tac, valuta il vantaggio terapeutico di esame accurato come quello ai fini della sua diagnosi, in modo molto attento e se decide di prescriverlo non lo fa con leggerezza, ma perché convinto che sia la scelta giusta. I rischi da questo genere di esposizione, specie se sporadica sono talmente bassi che vale la pena anche a fronte di un dubbio diagnostico minimo.


    In conclusione, stai tranquillo e ti auguro tutto il bene del mondo per te e la tua famiglia.

    RispondiElimina
  66. Ti ringrazio x la risposta

    RispondiElimina
  67. Scusate un pò di anni fa trovai questa roccia in un prato nelle vicinanze di casa,mi chiedo se la conoscete e se purocaso potrebbe essere radioattiva? Vi ringrazio anticipatamente per la risposta.

    RispondiElimina

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