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18 agosto 2008

Non c'e' tempo per morire

Titolo: Non c'e' tempo per morire
Autore:
Faulks, Sebastian come Fleming, Ian
Ambientazione:
Principalmente in Iran, ma anche a Parigi e Roma in un imprecisato momento della guerra fredda.
Giudizio:
Sufficiente

Commento: Abituato ai film di James Bond, questo romanzo risulta generalmente molto lento e privo di quella verve che un lettore si aspetta di trovare in un libro del mitico 007. Questo sembra molto invecchiato, dimentica di saper parlare il russo e il suo proverbiale intuito sembra essersi svanito.


(ATTENZIONE: nel seguito viene rivelata parte della trama)

Come avrete capito dal commento e dal giudizio, questo libro non mi e' piaciuto molto. Era stato consigliato come un'ottima lettura estiva, ma io vi invito a leggervi qualcosa di meglio. Il libro e' decisamente molto lento, manca di azione e alcune volte diventa pure noioso, come quando descrive una partita a tennis tra Bond e il suo nemico Gorner occupado ben 14 pagine, nemmeno fosse un libro sul Roland Garros. Ma veniamo alla trama...

Il libro si apre con un efferato omicidio compiuto nei quartieri periferici della capitale francese. Ad attirare l'attenzione dei Servizi segreti britannici e' la modalita' con cui l'omicidio e' commesso: il cadavere infatti stringe in mano la sua stessa lingua e ha tutti i denti spezzati. Bond nel frattempo si sta godendo un congedo di tre mesi in giro per il mondo. Le sue ultime avventure hanno lasciato un segno molto profondo e non solo nel fisico, cosi' M gli ha dato un po' di tempo per riposarsi e per pensare se tornare tra gli effettivi o se ritirarsi in pensione.

All'improvviso lo raggiunge un messaggio che lo invita a rientrare prontamente in patria, proprio mentre era stato abbordato da una bella donna (e chi se no?). L'indomani, M non vuole nemmeno sentire la risposta alla sua proposta, gli affida una missione delicatissima e contro la sua volonta' gli affianca anche un altro doppio zero, uno nuovo che Bond non conosce e che ha bisogno di fare esperienza.

La sua missione e' scovare il nascondiglio di Gorner, un industriale farmaceutico che ha basato la sua fortuna sui derivati del papavero, eroina compresa, e di bloccare le sue attuale connessioni con il governo sovietico. Guarda caso anche la bella signora incontrata a Roma ha a che fare con lo stesso Gorner. Confessa a Bond, che la sua gemella e' stata rapita dall'industriale e viene fatta lavorare come schiava sotto l'effetto della droga. Bond, ipnotizzato dalle gambe lunghe di Scarlett, abbocca e promette di aiutarla a liberare la sorella. Pronti via sia parte! Bond inizia il suo viaggio che subito lo porta in Iran, sulle rive del Mar Caspio, dove troppo in fretta scopre i piani di Gorner: con uno speciale tipo di aereo, l'ekranoplano, trasporta tonnellate di oppio lavorato e grezzo direttamente fino in Unione Sovientica e da li' poi in tutto il mondo.

Il finale giunge un po' troppo velocemente. Bond viene catturato insieme a Scarlett, e questa sembra essere la loro fine, ma come al solito, lo 007 gioca il jolly e dalla situazione piu' disperata trae il vantaggio definitivo nei confronti del suo avversario. Insomma tutto fila liscio per l'agente con permesso di uccidere e non ci sono piu' capovolgimenti di fronte fino al termine, dove solo un'ultima sorpresa dovrebbe attendere il lettore piu' distratto. Quando tutto e' finito e il nemico definitivamente sconfitto, l'ingenuo Bond scopre che Scarlett non ha nessuna sorella, non e' stata incontrata per caso ed e' proprio lei la nuova agente segreta messa al suo fianco da M. Solo un James Bond invecchiato e con i riflessi appannati non poteva essersene accorto prima. Speriamo che il prossimo James Bond sia un po' meglio!

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