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20 giugno 2008

Vi ricordate l'esame di maturita'?

Ieri sera guardavo al TG il servizio riguardante il secondo giorno delle prove scritte dell'esame di stato. Poi, prima di dormire, ho dato un'occhiata alle news sul mio pc e trovo un articolo di un blogger che seguo da lungo tempo: l'autore, nonche' insegnante di scuola superiore, racconta una scena incresciosa avvenuta proprio ieri nella sua scuola.

Cosi' sono andato a letto con questo coccolone da Radio Nostalgique e nella memoria sono ricomparsi quei momenti ormai lontani nel tempo, di quando l'esame si chiamava maturita', c'erano solo due prove scritte, un membro interno e il voto massimo era solo 60! Per i piu' giovani lettori, potra' sembrare il paleolitico, ma giuro non e' poi cosi' lontano nel tempo e, con me, ci sono parecchi sopravvissuti di questa era geologica.

Cercando nella memoria mi e' tornato in mente che la mattina del tema d'italiano mi sono alzato tutto agitato e come prima cosa nel lavare i denti ho mandato in frantumi il bicchiere con gli spazzolini. Poi ho messo la mia camicia azzurra portafortuna e ho preso due fazzoletti di stoffa, bianchi, puliti e perfettamente stirati. Sono sceso in garage e prima di montare sulla mia fidata Vespa 50 ho riletto per l'ultima volta un tema di prova che avevo scritto sulla Monaca di Monza... I promessi sposi sono un classico, possono sempre uscire, ricordo diceva la prof di Italiano.

Quando sono arrivato nel piazzale del liceo c'era gia' un sacco di gente nonostante io fossi in abbondante anticipo, perche' tutte e cinque le quinte venivano riunite nell'aula magna dell'istituto e sorvegliate dalle due commissioni d'esame e tutti i membri interni. Di preciso non mi ricordo che tema ho fatto, credo che fosse a proposito dello sviluppo tecnologico o qualcosa di simile, mi ricordo che ad esame finito, la prof di Italiano, nonche' nostro membro di commissione mi disse che avevo fatto il miglior tema della mia vita! Una bella fortuna...

Il giorno dopo: lo scritto di mate. Per quello ero un po' piu' tranquillo. In fondo, ho sempre avuto una maggior propensione per le materie scientifiche piuttosto che per quelle umanistiche. Cosi' il secondo giorno, l'ingresso in aula magna mi e' stato di molto semplificato perche' c'era un gruppetto di miei compagni che si erano gia' accapparati i posti nell'angolo in fondo e mi hanno scortato fino al posto a sedere appositamente riservato per me. Credo di averli aiutati un pochino, ma non troppo perche' in fondo erano bravi anche loro, serviva forse una maggior spinta di coraggio.

E poi e' arrivato l'orale. Prima materia (quella scelta da me) inglese, seconda materia (quella assegnata dalla commissione) fisica. Non ricordo una particolare tensione per l'orale, forse perche' parlare in pubblico non mi ha mai messo una gran ansia. Ad essere onesto ero piu' preoccupato il giorno prima quando ero andato al liceo a vedere quale materia mi avesse assegnato la commissione. Ricordo che qualora mi avessero cambiato la materia: per esempio filosofia al posto di fisica, allora sarei stato proprio nei guai.

E voi cosa ricordate della maturita'? Di quando l'esame era vero e si superava senza fare le foto al testo dello scritto e senza cercare su internet di nascosto le soluzioni con i telefonini?

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1 commento:

  1. Tema benino (con professorina della commissione che m'ha fatto un pistolotto para-etico-religioso perche' ho scritto che la speranza non serve a molto... scusate, sono un tipo pragmatico!), matematica perfetto, orale con le stesse materie del Toto! Causa grossi casini "esterni" in quel periodo, non mi sono propriamente divertito, ma ricordo ancora volentieri quei giorni e la simpatia dei miei compagni, nonostante la tensione evidente. Viva la matura! :)

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