tag:blogger.com,1999:blog-1053489463648500693.post8173503605374542603..comments2024-02-27T10:08:54.788+01:00Comments on unico-lab: Archivio notizie su incidente nucleare Fukushima (da 15/04/2011 a 21/04/2011)totohttp://www.blogger.com/profile/16568208301750253200noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-1053489463648500693.post-38044818018696511952011-04-28T16:43:34.519+02:002011-04-28T16:43:34.519+02:00Ciao Anonimo è un discorso un po' complicato e...Ciao <b>Anonimo</b> è un discorso un po' complicato e che abbiamo già più o meno trattato in più punti. Per esempio <a href="http://unico-lab.blogspot.com/2011/03/concetti-di-dosimetria.html" rel="nofollow">qui</a> e <a href="http://unico-lab.blogspot.com/2011/03/domande-e-risposte-sulle-radioazioni.html" rel="nofollow">qui</a>, ma anche in un milione di altri commenti. <br /><br />Per fare un riassunto. Ci sono due tipi di conseguenze dall'esposizione alla radiazione: sistematiche, ovvero che succedono sempre, e stocastiche, ovvero in cui si misura un aumento dell'incidenza di alcune patologie. <br /><br />Le conseguenze sistematiche si hanno per dosi efficaci al corpo intero superiori a 300 milliSv assorbiti in poco tempo. A 300 milliSv si verificano modifiche temporanee della composizione del sangue. Ad 1 Sv viene nausea e vomito che sono i primi sintomi della sindrome acuta da avvelenamento da radiazioni. A 2 Sv, se vuoi sopravvivere è necessario un ricovero ospedaliero con le necessarie cure. A 4.5 Sv hai il cosiddetto LD50, ovvero la tua probabilità di sopravvivenza è solo al 50% anche se curato. <br /><br />Al di sotto dei 300 milliSv non si sono mai registrati effetti sistematici, ma solo effetti stocastici, ovvero si è riscontrato solo l'aumento dell'incidenza di alcune patologie. Questo è vero per dosi vicine ai 300 milliSv, per valori più bassi questa correlazione non è così evidente. Ci sono studi in cui si ottiene un effetto benefico delle radiazioni a piccole dosi, ce ne sono altri in cui a piccole dosi l'effetto potrebbe essere addirittura peggio che a dose elevate, altri che dicono che esiste una soglia al di sotto della quale non esiste rischio e così via. La situazione è così complessa perché per rispondere con precisione bisognerebbe fare dei test a doppio cieco esponendo a radiazioni un certo numero di volontari e seguire gli sviluppi anche per alcune decine di anni. <br /><br />La ICRP (international commission for radiation protection) ha deciso di utilizzare un modello chiamato LNT (linear no threshold) in cui i rischi per le alte dose vengono scalate linearmente verso il basso per le piccole dosi. La commissione stessa ammette i limiti di questo algoritmo che non può essere considerato come di massima precauzione, ma al momento è quello che da più affidamento alla commissione stessa. In generale LNT funziona con la media delle persone, ma ci possono essere alcune fette di popolazione che per motivi più o meno evidenti sono più sensibili agli effetti delle radiazioni e tendono a sviluppare con maggior incidenza le malattie che ne derivano. <br /><br />A questo punto, se mi stai ancora leggendo, ti starai chiedendo: dammi un numero per stare tranquillo? La sicurezza assoluta non esiste e vale il principio base "meno è meglio è", però è chiaramente un sogno utopico. La ICRP ha fissato dei limiti per i lavoratori esposti alle radiazioni, limiti secondo cui i lavoratori non dovrebbero essere soggetti ad alcun rischio. Questi limiti sono fissati in base a LNT e quindi hanno quei problemi di cui parlavamo sopra. Per venire ai numeri: ad un lavoratore esposto in Italia è consentito accumulare una dose annua di origine professionale (quindi aggiuntiva rispetto al fondo ed esclusa quella "sanitaria") fino a 20 milliSv. La distinzione tra un lavoratore esposto e uno no è fissata ad 1 milliSv all'anno. Quindi se vogliamo la popolazione può prendere 1 milliSv, mentre i lavoratori "nucleari" fino a 20 milliSv, ma non è che i lavoratori solo perché sono classificati esposti, sono più protetti della popolazione. I lavoratori sono sottoposti a controlli medici, clinici e strumentali con cadenza periodica e niente più. <br /><br />Spero di non averti confuso ulteriormente le idee...totohttps://www.blogger.com/profile/16568208301750253200noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1053489463648500693.post-6867522211595242142011-04-28T14:41:19.655+02:002011-04-28T14:41:19.655+02:00Scusate ma io da quando è cominciata sta storia no...Scusate ma io da quando è cominciata sta storia non sono ancora riuscito a capire a che livello le radiazioni cominciano ad essere pericolose... <br />Ricordo che Mamoru, subito dopo il terremoto, aveva pubblicato su giappo pazzie una specie di tabella, ma ricordo si riferiva solo a livelli di assorbimento in un arco di tempo breve di dosi nell'ordine di diversi Sv, mentre non trattava i problemi legati alla radioattività a lungo termine...<br />Qualche tempo fa poi su questo sito ho trovato un altra tabella che trattava i livelli massimi di radioattività annua (quella con Guarapari), ma anche questa molto vaga...<br />Infine da diversi dottori in Tv ho sentito che il livello do guardia per la radiattività, dopo il quale può statisticamente andare a creare problemi in seguiito è di 100 mSV, ma non ho la minima idea se questi siano 100 mSv/giorno <br />100 mSv/ settimana 100 mSv/ anno. <br />Non è che potreste spiegarmi più o meno da che livello in poi la radiaottività oraria comincia a dare problemi nel caso sia presente nel luogo in cui si vive? <br />(esempio da 10 uSv/h diventa pericoloso... ecc)Anonymousnoreply@blogger.com